Ospedale dell’Annunziata: tutte le problematiche denunciate dai pazienti

I problemi e le criticità che s’incontrano giornalmente presso l’Ospedale dell’Annunziata sono innumerevoli. Così come a Cosenza, negli altri nosocomi del territorio le cose non vanno certo meglio. La Calabria si ritrova con una sanità al collasso, per una molteplicità di fattori che violano in pieno l’art. 32 della nostra Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”

La prova evidente è data dai fatti. Ecco a voi la lista delle maggiori difficoltà riscontrate da alcuni pazienti dell’Annunziata (che riassumono un po’ in generale le problematiche della maggior parte degli ospedali calabresi).

Accesso alle prestazioni

Quello delle liste d’attesa è segnalato come il problema più significativo (di ciò ce ne eravamo già occupati). Ulteriore ambito critico per i cittadini, per ciò che attiene alla difficoltà d’accesso alle cure, sono i ticket; ovvero i costi elevati e l’aumento dei ticket per la diagnostica, la specialistica e per l’accesso ai farmaci.

Assistenza ospedaliera

Soprattutto si parla di problemi legati al rifiuto di ricovero per tagli ai servizi; causato per lo più da chiusura di reparti, accorpamenti dei presidi e scarso personale medico infermieristico. Accade, perciò, troppo spesso di assistere a ricoveri in reparti non adeguati; pazienti “parcheggiati” nel pronto soccorso per diversi giorni per carenza di posti letto o ritardi nei trasferimenti presso altre strutture più specializzate; malati costretti a cambiarsi nei corridoi per mancanza di una stanza libera…

Anche per ciò che riguarda le dimissioni vi sono malesseri: avviene che alcuni pazienti vengano dimessi ancora in condizioni cliniche non ottimali determinate dalla necessità di liberare al più presto posti letto. Ultimo dato relativo all’assistenza ospedaliera è quello legato alla mobilità sanitaria che vede i cittadini costretti a spostarsi per ottenere le cure loro necessarie.

Sicurezza nelle strutture

Ciò si riferisce ad esempio ad interventi chirurgici, da ripetere per scarsa qualità delle protesi ed altri dispositivi medici; alla superficialità nel trattamento di un sintomo, ecc. Sono in particolare i problemi con i macchinari, le condizioni igieniche e la presenza di ambienti fatiscenti ad essere segnalati dai cittadini.

Assistenza farmaceutica

I tagli in sanità hanno determinato una evidente limitazione per ciò che riguarda l’accesso ai farmaci. Poi vi è l’indisponibilità dei farmaci soprattutto per ciò che riguarda i ritardi nell’erogazione di farmaci causata dalla lentezza burocratica per l’autorizzazione all’immissione in commercio di farmaci ad alto costo.

La rinuncia alle cure

Nelle Regioni del Sud si riscontra la maggior quota di rinunce (11,2%): l’8,5% dei residenti rinuncia per motivi economici e l’1,2% per le liste d’attesa. (Anche questa problematica l’avevamo approfondita precedentemente).

Gli sprechi

Macchinari non utilizzati o funzionanti a scarto ridotto, reparti chiusi anche se appena ristrutturati o sottoutilizzati per mancanza di personale, attrezzature e dispositivi non adatti alle esigenze dei pazienti, personale sanitario costretto a turni di lavoro massacranti o in trasferta con costi aggiuntivi per le aziende sanitarie, burocrazia costosa e che ostacola il percorso di cura dei pazienti.

Un altro aspetto interessante dello spreco è la corruzione, intesa come corruption, ovvero “quegli atti, al limite della illegalità, di inefficienza arbitraria o disuso delle risorse pubbliche”

Un esempio la sentenza di appello 252/2014 per 2,2 milioni di euro ai danni dell’ASL n.4 di Cosenza. E’ una truffa per fatture emesse dal Centro ortopedico meridionale S.r.l. per la fornitura di presidi ortopedici, truffa posta in essere dall’amministratore unico del Centro ortopedico in concorso con vari dirigenti e impiegati dell’ASL n. 4

E potremmo fare ulteriori esempi su tale tematica, ma ci fermiamo qui.

Tutto questo accade nei nostri ospedali, la salute ormai è un lusso che si paga a caro prezzo e le spese sono sempre tutte a carico del malato.

Valentina Mollica