Ospedale di Vibo. La proposta Occhiuto segna la sua sconfitta politica (di Pino Tassi)

LA PROPOSTA OCCHIUTO SEGNA LA SUA SCONFITTA POLITICA

di Pino Tassi

Il provvedimento che il presidente Roberto Occhiuto propone per non arrivare alla chiusura dell’ospedale di Vibo Valentia è semplicemente sconcertante. Dopo settimane di silenzio, mentre tra gli operatori sanitari e l’opinione pubblica vibonese saliva la mobilitazione, il presidente Roberto Occhiuto appare in un video di pochi minuti in cui informa il popolo che lui si sta muovendo per allungare i tempi di attuazione dei lavori di ristrutturazione e antisismici previsti e per fare questo spostare i 25 milioni impegnati dal PNRR al Fondo Sociale di Coesione (FSC). Lui sostiene che ci sta lavorando e che è solo un problema tecnico. E no, presidente Occhiuto, il problema è politico.

Quello che Occhiuto propone è in pratica la perdita di 25 milioni previsti dal PNRR per l’ospedale di Vibo Valentia. Una sconfitta per lui e per il governo Meloni. Un altro finanziamento perso che si va ad aggiungere a tutti gli altri finanziamenti PNRR persi o in forte ritardo e quindi a rischio, a partire dalla case e ospedali di comunità. La stessa Corte dei Conti ha lanciato l’allarme sui ritardi delle Regioni meridionali. Quello che sconcerta dalle dichiarazione del presidente Occhiuto è che invece di promuovere incontri con i commissari governativi dell’Asp, con il prefetto e il sindaco della città, cosa fa? Convoca il soggetto che sta realizzando il nuovo ospedale per essere rassicurato sui tempi di termine dei lavori. E non ci dice quando i lavori saranno terminati, né quando inizieranno le opere murarie, visto che sono stati portati a termine ad oggi solo le opere infrastrutturali e di urbanizzazione.

Certo, fa piacere vedere che il presidente segue da vicino i lavori della nuova struttura che lui spera di poter inaugurare prima del termine del suo mandato. Però forse in questa situazione di emergenza sarebbe stato meglio predisporre un cronoprogramma sui tempi e sui lavori da fare nell’attuale struttura. In alcune interviste, il prefetto Vittorio Piscitelli dichiarava che si stava mettendo mano ad un piano di lavori che non provocasse tanti disagi ai cittadini. Dopo le dichiarazioni di Occhiuto aumenta la preoccupazione nel vedere l’assoluto ritardo e l’assoluta impreparazione registrati dalla Regione Calabria e dal Commissario alla Sanità. Non è da oggi che la ristrutturazione dell’ospedale è stata inserita nel PNRR. Che cosa si è fatto in questi due anni è un mistero. Paventare la prossima apertura del nuovo ospedale sembra quasi un volerci consigliare a stare calmi, a essere ragionevoli che in fondo sarebbe una spesa inutile. Non c’è motivo per rinunciare ai 25 milioni del PNRR. E poi questi soldi dove andrebbero a finire? Ritornerebbero a Bruxelles o verrebbero utilizzati in altre province della Calabria o dal governo in altre Regioni?

Rinunciare a questo finanziamento non significa salvare l’ospedale di Vibo, significherebbe tenerci ancora per anni e anni un ospedale insicuro e inadeguato, da cui la gente continuerebbe a scappare. Per non affrontare qualche disagio nei prossimi mesi dovremmo condannare a morte lo Jazzolino. Presidente Occhiuto, non ci siamo, la soluzione da lei proposta è irricevibile. Si rimbocchi le maniche e insieme ai commissari, al prefetto, al sindaco di Vibo, e agli operatori sanitari metta giù un piano operativo credibile e immediato. E spero che questo lo dicano tutti i soggetti interessati alla questione e soprattutto i cittadini vibonesi.