di Laura De Franco
La Befana non è come l’altro vecchio vestito di rosso, qualcosa te la regala sempre. A tutti: buoni, cattivi e guarda un po’ anche ai diversi. Porta: doni, cenere e carbone e talvolta ci rifila un bel proposito.
Tant’è che una lettera promettente è stata indirizzata a tutte le persone con difficoltà motorie, psichiche e sensoriali e alle loro famiglie. Insomma le mamme e i papà che hanno un bambino “diversamente abile”, sono invitate domani mattina (martedì 3 gennaio 2017) a via degli Stadi per prendere il regalino offerto dal leader dei Diritti civili Franco Corbelli e dall’assessore comunale Padre Fedele Bisceglia. Caramelle e dono a parte verrà offerta un’ora e forse più di ascolto. Evviva, si regala anche ascolto…
Viva, viva la Befana allora! Già, a leggere la letterina, il fastidio c’è tutto. Ci risiamo, infatti, prima il gelato ai “poveracci” e ora la calza agli “handicappati”. E dai! Allora lo fate apposta! Franco, Padre Fedele e insomma, siete vecchi, non quanto la Befana, ma abbastanza veterani da sapere cosa ha bisogno la città per essere civile.
Lo sapete che non ci sono servizi e strutture adatte, lo sapete che oltre a un parco creato da cittadini di coscienza poi c’è il deserto e lo sapete, certo che lo sapete, che quel luogo è la realizzazione di qualcosa che era dovuto per legge. Allora, cosa volete sentire? Cosa chiedete alle famiglie col “povero bimbetto disabile”? Che venga da voi ancora una volta a fare la supplica per ottenere una sfilza di diritti mancati?
Avete bisogno di vedere padri incazzati e madri col nodo in gola che raccontano la loro vita fatta di battaglie continue, alcune vinte e molte perse? E basta! In città esistono associazioni che da anni hanno creato una rete di dignità, che dopo infinite lotte non hanno ottenuto nemmeno una sede gratuita e voi ancora vi avvicinate e pensate che per far finta di capire sia necessario sentire rimostranze e lamenti.
Vi avvicinate e avete ancora bisogno di rivedere la solita pellicola ingiallita del film drammatico che appartiene ad ogni famiglia. Ebbene cari, non c’è niente di nuovo sotto questo cielo! Lo sapete che tutto è difficile perché per le persone con poca autonomia è necessaria più attenzione, assistenza, preparazione, più personale, quindi ci vogliono più soldi.
La lezione è trita e ritrita. Tutta la città conosce bene cosa necessita, ad ignorarlo è solo il team del welfare. Ma quali desideri dovrebbero esprimere i genitori? Basta con questi incontri di facciata, le cose da fare si chiamano progetti, poi si chiamano bandi e poi quello che nasce si chiama realizzazione. Non c’è più tempo per l’ascolto. I bambini che avevate conosciuto un tempo sono adulti e gli altri di adesso stanno crescendo. Voi due, Padre Fedele e Franco, voi con i capelli bianchi, con le rughe in fronte lo sapete. Lo sapete. Prima che il sole tramonti, fate quello che dovete fare. Non c’ è più tempo da perdere in chiacchiere.