Nell’inchiesta della procura di Palermo su un presunto sistema di appalti pilotati nella sanità siciliana, non c’è solo il nome dell’ex governatore Totò Cuffaro. L’applicazione della misura cautelare è stata chiesta anche per altre 17 persone: tra loro ci sono politici e numerosi dirigenti sanitari accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra questi figura un politico di lungo corso come Saverio Romano, che con Cuffaro condivide la lunga militanza nello scudo crociato da discepoli dell’ex ministro agrigentino Calogero Mannino.
Saverio Romano – Attualmente Romano è deputato di Noi moderati, partito del quale è coordinatore dal 2023. Alla Camera era stato già presente per quattro legislature (dal 2001 al 2018) e dal 23 marzo al 16 novembre 2011 è stato ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali nel quarto governo Berlusconi. Essendo attualmente deputato per applicare eventualmente la misura cautelare è comunque necessaria l’autorizzazione da parte della Camera. Saverio Romano era finito sotto inchiesta nel 2003 per concorso esterno in associazione mafiosa: accusa dalla quale era stato assolto. Un’indagine nel 2021 per traffico di influenze illecite era stata invece archiviata pochi anni dopo.
Carmelo Pace – Braccio destro di Cuffaro, il 54enne Pace è deputato all’Assemblea regionale siciliana dove ricopre il suolo di capogruppo della Democrazia cristiana. Dal 2010 al 2020 è stato sindaco di Ribera, comune dell’Agrigentino suo paese d’origine.
Vito Raso – Il 62enne è lo storico segretario di Salvatore Cuffaro. Oggi è capo della segreteria particolare dell’assessora regionale alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, Nuccia Albano, anche lei della Dc.
Ferdinando Aiello – 53enne calabrese ed ex deputato del Partito Democratico sarebbe coinvolto nell’indagine in qualità di consulente della società Dussmann. L’ex deputato del Pd, in particolare, avrebbe preso parte dello stesso «disegno criminoso che vede coinvolti Cuffaro, Abbonato e Romano» nel capo d’accusa secondo il quale il palermitano Alessandro Maria Caltagirone, in qualità di pubblico ufficiale, prima Commissario straordinario e poi Dg dell’Asp di Siracusa, «avrebbero curato l’intermediazione con la controparte imprenditoriale, nel caso di specie individuata nella “Dussmann Service Srl”» e Mazzola – comproprietario e amministratore della Euroservice S.r.l. – per «compiere e per avere compiuto atti contrari ai doveri di ufficio in favore della Dussmann Service Srl».
Secondo l’accusa, accettando in cambio «la promessa di assunzioni, contratti, subappalti e altri vantaggi patrimoniali» che Marchese e Dammone – il primo nella qualità di rappresentante legale e il secondo nella qualità di funzionario commerciale della Dussmann Service Srl, «offrivano e poi elargivano loro, nel corso del tempo e in più occasioni». Gli indagati, dunque, avrebbero turbato il regolare andamento della “gara ausiliariato”, bandita dall’Asp di Siracusa, in modo che venisse aggiudicata alla Dussmann Service Srl.
In un altro capo d’accusa, invece, Ferdinando Aiello, su mandato degli altri due indagati Cuffaro e Romano, insieme a Marchese e Dammone, avrebbero indotto «Caltagirone a sfruttare la propria influenza in qualità di Dg dell’Asp di Siracusa, presso la RUP della procedura, Giuseppa Di Mauro e presso la Commissione aggiudicatrice «in modo tale da assicurare alla Dussmann Service Srl l’aggiudicazione». Sempre secondo l’accusa, quindi, Russo, Bordonaro, Fazzino e Di Mauro, su indicazione di Caltagirone «avrebbero concertato il rinvio a data da destinarsi della seduta di gara prevista per il 31 luglio 2024 con la sola finalità di attendere la conferma del buon esito delle intese illecite», attraverso il verbale di seduta di commissione datato fittiziamente al 31 luglio 2024, «ideologicamente falso» secondo la Procura di Palermo.
Giovanni Tomasino – 54 anni, è direttore generale del consorzio di bonifica Sicilia occidentale ed ex assessore alla Viabilità e ai Trasporti della Provincia di Palermo.
Roberto Colletti – 66enne di Siculiana in provincia di Agrigento, per anni è stato impegnato nelle direzioni amministrative delle aziende ospedaliere universitarie di Palermo. È, tra le altre cose, l’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia.
Alessandro Caltagirone – 54 anni, è il direttore generale dell’Asp di Siracusa.
Giuseppa Di Mauro – 60enne di Lentini è dirigente amministrativa del provveditorato Asp di Siracusa.
Vito Fazzino – Siracusano di 43 anni, è il bed manager dell’Asp di Siracusa.
Paolo Bordonaro – 59 anni, è direttore sanitario dell’Umberto I di Siracusa.
Paolo Emilio Russo – 62 anni, è direttore amministrativo dell’ospedale riunito Avola-Noto.
Antonio Iacono – 66 anni, è direttore del Trauma center dell’ospedale Villa Sofia.
Alessandro Vetro – 45 anni, è un imprenditore di Favara, nell’Agrigentino, e rappresentante dell’impresa di costruzioni S.M.. Il suo nome è già finito in una recente inchiesta della Procura di Agrigento che ruota attorno a una serie di appalti pubblici.
Antonio Abbonato – 53 anni, è stato consigliere di circoscrizione dell’Udc a Palermo.
Mauro Marchese – Napoletano di 65 anni è institore del centro Std.
Sergio Mazzola – 61 anni, è un imprenditore di Belmonte Mezzagno, nel Palermitano.
Marco Dammone – 51enne ingegnere gestionale.









