dalla pagina FB Libera Scelta – Paola – candidato sindaco Antonino Cassano
Renato Guida denuncia cose gravissime, compie un atto di coraggio riportando alla luce una verità importante su una malapolitica che per decenni ha amputato, sottratto, distrutto parti importanti della nostra città, cancellandone la memoria e cambiandone il decorso storico.
Noi non permetteremo che le sue parole cadano nel vuoto. Non permettetelo neanche voi. La memoria politica è fondamentale per la sopravvivenza di una comunità. Senza memoria non c’è futuro possibile, ricordare è un atto d’amore verso la nostra città, l’unica via per proteggerla da chi potrebbe sfregiarla ancora.
Questa testimonianza di verità rappresenta per noi di LIBERA SCELTA, un impegno affinché si possano trovare le dovute risposte ai quesiti posti dal nostro concittadino, ma anche per ripristinare il rispetto dei luoghi storici della città di Paola.
Scendete in piazza con noi, siate protagonisti del vostro futuro.
Non si può tornare indietro per cambiare l’inizio, ma si può iniziare da qui e ora per cambiare il finale.
IL POST DI RENATO GUIDA
“Cari amici… sono Renato Guida e voglio fare solo un piccolo inciso…
Non voglio parlare dell’ultima soluzione “Originale” di dover spostare o di un restyling del monumento.
Seguitemi nella lettura e noterete che altre “persone” in passato hanno “lavorato” per il nostro patrimonio storico-artistico e non solo.
Pochi sanno che il catasto comunale è stato bruciato per ben due volte, il che significa che bastava che un “tizio” facesse una semplice dichiarazione che quel terreno o fabbricato o altro, era suo e tutto veniva trascritto.
CASTELLO: come tutti sapete, aveva delle mura a “scarpa” (è rimasto solo quello lato est) gli altri tre che fine hanno fatto? Di certo quello a sud e caduto per delle frane naturali. Il lato ovest è stato abbattuto per costruire il “ponte Rupa”. Quello lato nord che fine ha fatto?
SETTE FONTANE: L’abate Pacichelli descrive la fontana e ci tramanda che aveva 12 buche… che fine hanno fanno le altre fontanelle?
PIAZZA IV NOVEMBRE: pochi sanno che la “Porta di San Francesco”, aveva anche un “Tamburo” sul lato destro, uguale a quello sinistra, perché è stato abbattuto?
TORRE D’AVVISTAMENTO “LE MOLE”: era situato sul promontorio dell’attuale ospedale… che fine ha fatto?
TORRE D’AVVISTAMENTO “SAN ROCCO”: essa, nel tempo è stata inglobata in una civile abitazione! (Calvario).
CIMITERO: era il Convento dei Cappuccini, adibito nel tempo a Cimitero, non venne tenuto in considerazione la possibilità di costruire le colombaie staccate dal corpo di fabbrica. Oggi pericolante, perché difficile intervenire per opere di risanamento.
FONTANA “Pisciariddi”: mancano la balaustra, le quattro fioriere e il putto.
FONDO STRADALE: Rocchetta, via Duomo, Salita I. Gentili, Via Miceli Picardi e salita Castello, in origine aveva due strisce parallele di basole di pietre laviche, alternate da tre fasci di acciottolato. Oggi: afalto e San Pietrino (che cosa centra il S. Pietrino da noi?).
PEZZI DI STORIA MANCANTI: secondo gli storici locali mancano i seguenti luoghi di culto: San Sebastiano, Santa Maria, San Nicola, Sant’Agata, San Lorenzo, Santa Maria Bellofontis, Santa Croce, Madonna del Rito, San Pantaleo, S. Rocco, Santa Maria di Tango, San Giovanni e San Domenico. E’ strano che delle chiese grandi o piccole che siano state, non hanno lasciato traccia! Certamente in passato molte di queste, sono state trasformate in civili abitazioni, tutti hanno visto e tutti hanno taciuto,
Naturalmente anche noi cittadini abbiamo contribuito allo sfacelo edilizio.
Non parliamo poi delle scelte politiche del passato e non solo, che senza un “Piano Regolatore” facendo dei vagli improvvisati e scellerati, che non hanno di certo difeso il territorio e il nostro passato “romano”, che potevano essere anche una boccata d’ossigeno per l’economia locale. Addio agricoltura, artigianato, commercio e servizi, oggi tutto arriva da fuori e poi solo Supermercati.
Certamente il marchese Spinelli era più attaccato alla sua città di pietre…
MONUMENTO AI CADUTI (in breve)
Avviato nel 03.7.1923 dal Sindaco Domenico Miceli Picardi, si creò un comitato cittadino, presieduto dalla sig.ra Anita Valitutti, commissaria straordinaria del fascio femminile paolano. La stessa fece una raccolta fondi attraverso una lotteria, regolarmente autorizzata, in data 1.6.1929. Le donazioni, non tardarono ad arrivare, molte famiglie donarono persino corredi, oro e argenti, il comune contribuì con una
somma in denaro di £ 250. L’opera venne realizzata da Torquato Tamagnini (Perugia 1886 – Roma 1965), famoso soprattutto per i numerosi monumenti ai caduti della Grande Guerra, sparsi in tutta Italia. I due bronzi arrivarono alla stazione ferroviaria, senza la base e furono messe in magazzino. Marmi e pietre arrivarono dal monte Carso. L’opera tardava a completarsi per la discontinuità della gestione dell’Ente.
Finalmente grazie al Podestà Dott. Ferrari Antonio l’8.4.1932, la vicenda si concluse.
L’opera finalmente fu messa in posa, comprensiva del basamento, di un giardinetto con ringhiera e 4 portafiori in bronzo ai lati. Con il Sindaco Stillo Alberto, venne spostano in villa comunale al posto del decrepito “Gazebo”. Il Sindaco Antonella Bruno Ganeri, tramite un concorso di idee, vinto dal tecnico arch. Azzarà, lo fece ricollocare in piazza IV Novembre. Fece realizzare, inoltre, il gazebo nella Villa Comunale e riportò anche la vecchia fontana del “Cancello” al suo posto. Queste notizie, si possono reperire nella biblioteca comunale, da tempo chiusa al servizio preposto, per lavori di manutenzione (umidità alla parete est), ancora non iniziati.
Tale chiusura evita la giusta e costante ventilazione dei locali, provocando così un danneggiamento dei libri, specialmente quelli più antichi, con il rischio di perdere ulteriori memorie storiche scritte”.