Non esiste solo il bullismo tra gli alunni come forma di violenza nelle scuole, ma anche la rissa tra insegnanti nel bel mezzo delle lezioni è un pratico esempio di come la stessa possa essere esercitata in tanti modi.
E la storia che arriva dall’Istituto professionale “Pisani” di Paola ne è la conferma.
Nella giornata di ieri, durante una ordinaria lezione di italiano, gli studenti di una classe del Pisani, da qualche giorno rientrati a scuola dopo la lunga pausa delle vacanze natalizie, di seguire la lezione non ne hanno proprio voglia. E dalla classe si levano sempre più alte le voci dei “capannelli di studenti” che chiacchierano tra di loro piuttosto che ascoltare in religioso silenzio la lezione.
Un brusio che piano piano, a detta dell’insegnante di francese dell’aula accanto, diventa frastuono, per poi trasformarsi in urla. Un “ululato” tanto forte da attraversare i muri che separano le aule fino a giungere alle orecchie degli studenti della classe dove si svolgeva la lezione di francese.
Un disturbo inaccettabile per l’insegnante di francese intenta a proferire il suo sapere agli alunni della sua classe che a differenza dei loro colleghi dell’aula dove si svolgeva la lezione italiano, avevano una voglia matta di seguire la lezione senza essere disturbati.
Così, dopo aver sopportato l’insopportabile, sempre a detta dell’insegnante di francese, la stessa decide di recarsi nell’aula della collega per dirle di tenere sotto controllo gli alunni che con il loro continuo chiacchiericcio disturbano chi ha voglia di fare il proprio lavoro. Un tono che deve essere apparso “fuori luogo” ed ingiusto all’insegnante di italiano che senza mezzi termini replica stizzita alla collega urlandole in faccia di uscire dalla sua aula. Come a dire: ognuno si guarda la classe sua!
Tempo qualche minuto e dalle parole si passa ai fatti: schiaffi, pugni, tirate di capelli, imprecazioni. Alunni, professori, tutti impegnati a sedare le insegnati che in quei concitati minuti continuano a darsele di santa ragione, al punto da doversi rivolgere, al termine della rissa, al Pronto Soccorso. Risultato: una prognosi di 5 giorni per una delle due.
Alcuni sostengono che la “sfuriata” di ieri tra le due, è frutto di acredine tra di loro, e quella del chiacchiericcio degli studenti è stata la goccia o la scusa, che ha fatto traboccare il vaso. E’ da tempo che si “beccano”. Così come fanno gli studenti bulli con le loro vittime. La dirigente scolastica ha subito convocato le due chiedendogli spiegazioni sui motivi di questo poco formativo episodio. Convocando un consiglio d’istituto che affronterà l’argomento.