Gli amministratori che maneggiano nella città di Fiore, sono gli stessi che disamministrano anche la Provincia di Cosenza.
La regina e Marco a ‘mbroglia hanno una furbizia disarmante: sono due personaggi cinici che solo con il tempo i sangiovannesi hanno imparato a conoscere.
Sono loro a compiere i misfatti ma fanno firmare tutti gli atti a inutili idioti.
Nel comune sangiovannese hanno portato e assunto a tempo indeterminato tale Alessandro Martire, soprannominato il cameriere (con tutto il rispetto per chi svolge questo mestiere), praticamente gli hanno fatto firmare tutto di più, poi c’è la Secreti, la quale è stata nominata responsabile di ragioneria, e come tale viene usata come braccio armato nell’uso dei soldi pubblici, non si rende conto dei danni che fa, lei è contenta, può dire di essere responsabile di ragioneria, senza dimenticarci della Bafaro e di Marano, i quali vengono usati al bisogno. Fanno così anche i fratelli Occhiuto, che ovviamente l’hanno messa sulla… buona strada.
Ci sono atti e procedimenti sotto i riflettori della Procura e sicuramente ne vedremo delle belle. Anche il cosiddetto porto delle nebbie non porta’ far finta di nulla. Poi ci sono richieste di accesso agli atti che non potranno ignorare.
I regnanti sono convinti che non hanno responsabilità ma da che mondo e mondo i mandati hanno le stesse responsabilità dei sicari.
Ieri l’altro il comandante della polizia provinciale, Rosario Marano, con una cesoia, è andato a forzare i lucchetti dell’ex Istituto scolastico “Pizzini-Pisani” di Paola oggi sede di diverse associazioni senza nessuna autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Il generale Marano, come ormai lo chiamano (o si fa chiamare?) ha obbedito agli ordini di Marco a ‘mbroglia senza battere ciglio.
Le associazioni presenti nello stabile hanno dato mandato al loro legale di procedere nella denuncia nei confronti del comandante Marano.
Ora spetta alla Procura di Paola (non è Cosenza per fortuna) di accertare realmente i fatti. Una cosa è certa, ognuno dovrà rispondere del proprio operato, ad iniziare dai consiglieri per finire con i componenti della giunta, come si suol dire chi rompe paga, ed essere un utile idiota non fa altro che aggravare la situazione.