di Francesco Frangella
Fonte: Marsili Notizie
Prendendo spunto dagli interventi che hanno caratterizzato l’incontro, la “Colletta alimentare penitenziaria”, organizzata presso la Casa Circondariale cittadina, si è rivelata un’utile occasione per comprendere, una volta di più, quanto sia intensa la necessità di tener sempre attivi i collegamenti tra le varie umanità di questo mondo.
Tra le parole rimaste impresse, quelle di Don Aurelio Marino, cappellano dell’istituto, che richiamandosi al Vangelo, ha ricordato l’Amore che si compie nel “darsi”, un atto che racchiude in sé la misericordia («Dio non vuole sacrifici») e il perdono, sentimenti fondatori della solidarietà e della pace.
Con spirito altruistico e genuino senso civico, la popolazione detenuta presso la Casa Circondariale di Paola, ha organizzato una raccolta di generi alimentari da destinare all’Ucraina, e lo ha fatto mettendo a disposizione parti della dotazione concessa a ciascun detenuto. Così, nel locale teatro della Casa Circondariale, sono stati ammassati una serie di pacchi, composti dagli aiuti di persone che hanno condiviso “il loro”, privandosi di una “parte” che, per quanto infinitesimale, rappresenta il “tutto”, per chi lo ha dato e per chi lo riceverà.
Un gesto importante, che certifica la potenza di valori e principi che, sebbene espressi all’interno di un contesto limitante, sono capaci di dimostrare quella “Partecipazione” che, come in un celebre brano di Giorgio Gaber, presuppone “la Libertà”. Sull’onda di questa tensione emotiva e culturale, i detenuti presso la Casa Circondariale di Paola, nei casi vagliati da un’equipe apposita, stanno dimostrando una grande capacità di reinserimento, collaborando a progetti destinati alla collettività, alcuni dei quali improntati su opere di manutenzione urbana. “Liberi” già prima del reinserimento, perché liberati “come uomini” (tanto per restare nel contesto della canzone di Gaber), quindi capaci di agire secondo una coscienza ristabilita durante il periodo di detenzione. Non più la fredda espiazione della pena, ma il più accogliente riformatorio dell’etica e della morale, per ritrovare gradualmente la dimensione della vita comune.
Su questo aspetto ha molto puntato Maria Pia Serranò, che a nome del consiglio comunale di Paola, ha encomiato l’intera comunità della Casa Circondariale, sempre più in linea a livelli che vanno ben oltre gli standard. «Merito di una Direzione lungimirante – ha avuto modo di dire la Presidente – che tracciata con decisione e garbo dalla dottoressa Boccagna, è stata seguita con convinzione e competenza da tutto il personale e da quanti si ritrovano in questo contesto. Questa colletta alimentare mi emoziona, perché rafforza in me la convinzione che nella vita niente è da considerarsi perduto, e se un soffio di speranza può partire da un luogo progettato per essere tanto inaccessibile quanto inespugnabile, allora vuol dire che tutti possiamo partecipare al cambiamento, che in questo momento vuol dire: dare forza alla Pace».

Successivamente, per conto del Centro Sociale “P.G. Frassati” (da trent’anni impegnato in attività di sostegno alle categorie fragili), ha preso la parola Mirella Fornario, che dalla “prima linea” della presenza diretta, si è detta fiduciosa dei risultati raggiunti. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento dell’assessore Salvatore Romito, soddisfatto per il contributo offerto in vari ambiti dei Lavori Pubblici, con i detenuti volontari impegnati sul litorale, con opere di pulizia delle spiagge, ma anche lungo le strade, nelle aiuole e al Santuario di San Francesco. A conclusione dell’incontro, la Direttrice Emilia Boccagna ha rivolto ai presenti il suo ringraziamento, per la disponibilità riscontrata nell’instaurazione di una sinergia che comunque richiede un impegno costante, inedito nella misura in cui sta svolgendosi in un tempo caratterizzato da cambiamenti senza precedenti, dalle emergenze sanitarie alle crisi geopolitiche.
Nel solco di mutamenti repentini e imprevedibili, dalla Casa Circondariale di Paola è stato piantato un seme, racchiuso nella stabilità dei rapporti tra istituzioni e mondo associativo, un’iniziativa che ha preso a germogliare e che presto sarà in grado di dare i suoi frutti.
“La Libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la Libertà non è uno spazio libero, Libertà è Partecipazione”. (Giorgio Gaber – “La libertà”)