Ho letto della tragica morte del fratello di Giorgio Delle Tasse, con attenzione ed amarezza, perché di una tragedia si tratta, quando viene a mancare un affetto, un figlio, un genitore, un fratello…(https://www.iacchite.blog/paola-giorgio-racconta-il-calvario-di-suo-fratello-morto-per-asfissia-e-senza-assistenza/).
Purtroppo, e non credo sia per qualche anatema sconosciuto, nella nostra splendida terra di Calabria tali tragedie sono ricorrenti. Non oso nemmeno immaginare il dolore di Giorgio e dei suoi cari, ai quali esprimo la mia profonda commozione e partecipazione, ma perché tutto ciò è accaduto e accadrà ancora, penso non sia un arcano mistero. La sanità pubblica è stata smantellata, i burocrati che la dirigono rispondono ai partiti ed a cascata nessuno risponde di niente, e tutti pensano di avere una immunità perenne dalle responsabilità ,“scaricabarile”, e di poter disporre di tutto e di tutti indiscriminatamente. Certamente non è sempre cosi, ci sono le eccezioni, le tante professionalità che svolgono il loro compito con impegno, responsabilità e passione. Ma sono sufficienti a cambiare il trend di malessere che si è generato? Credo di no, se dall’alto non arriva un modello comportamentale di competenze, di meritocrazia, e rispetto delle regole.
Il malato, chi ha bisogno, deve essere trattato con rispetto e attenzione, non con sufficienza ed a volte imponenza e superficialità, che di fatto poi genera le criticità e gli episodi di malasanità. Cambiare questo status non sarà facile sembra sia diventato sistemico. Competenza, meritocrazia, rispetto delle regole ed amore per il proprio lavoro; forse qualcosa potrebbe cambiare. Ci sarebbe riuscito il rimpianto Gino Strada ?
Lettera firmata