Se l’è vista brutta Roberto Perrotta, ma alla fine la sua Armata Brancaleone guidata da Gigino Incarnato e da una parte del PD è riuscita a contenere il tentativo di rimonta del candidato del Cinghiale, del centrodestra, del pallone gonfiato Orsomarso e dei “pidioti” mascherati, tipo il cetrarese Aieta. Niente da fare per “Basiliuzzo” Ferrari, che ritorna da dov’era venuto ovvero dalla pancia del Cinghiale. Gli sono mancati solo 500 voti per coronare il suo “sogno” ma in ogni caso Paola avrebbe avuto ugualmente il solito sindaco “impresentabile”.
Perrotta invece torna a guidare la città del Santo a distanza di cinque anni ma gli chiediamo vivamente e per favore di non dire più che è una vittima della mafia. Farebbe ridere tutta Paola…