Tempi duri per la povera città di Paola costretta a convivere dopo cinque anni di Roberto Perrotta – detto anche l’uomo dei dissesti -, con la banda di Giovanni Politano, la “nuova era” (ppe ri caggi) che sta affondando definitivamente la città famosa per aver dato i natali a San Francesco.
Il livello di questa strampalata maggioranza è sempre più basso, e ci sono già le prime crepe interne.
In dodici mesi i Politano’s hanno già cambiato due assessori. Pasquale Filella è entrato al posto di Francesca Sbano, dimissionaria non fatta più rientrare dal gruppo di Fratelli d’Italia che comanda il comune più inguaiato del Tirreno Cosentino e tiene per le palle il sindaco bamboccio.
Che questa “nuova era” (sempre ppe ri caggi) sia una vergogna lo testimonia anche il fatto che la postazione di Barbara Sciammarella in giunta è vuota. A Paola c’è chi pensa che quella poltrona sia destinata a qualcuno della minoranza, forse a Marianna Saragò o Alfonzo D’Arienzo o a chiunque possa fare il salto per coprire la mancanza lasciata da Renato Vilardi. Vedremo se qualcuno dei prodi dell’opposizione compirà il cosiddetto salto della quaglia, o se la spaccatura con Graziano Di Natale avrà lasciato gli Sbano, Politano e Logatto de Morronis uno in meno dopo manco dodici mesi.
Sul fronte amministrativo c’è poco o nulla da segnalare. L’estate a Paola è stata disastrosa.
Paola ridotta ad esultare per una o due serate riuscite, a settembre, quando in estate non si è fatto nulla, e a proposito vorremmo sapere cosa ne pensa dell’estate paolana il vicesindaco multidelega, Maria Pia Serranò. Non deve essere stato facile per lei organizzare un palinsesto di NON eventi così scarso. Complimenti.
Quello che sicuramente non manca alla “nuova era! (‘ccuri cazzi) è l’incarichino (leggi piccolo incarico) all’amico soprattutto degli Sbano, che gestiscono il comune a loro piacimento.
Soldi spesi per consulenze legali, per ricorsi al Tar, per il porto e per la comunicazione.
Ricordate Toni Trotta da Fuscaldo? Quello che era stato pagato 7mila euro per due ore di evento e qualche locandina da stampare?
Lo stesso è il vincitore nientepopodimenoche dell’affidamento del progetto Bibliò per un totale di 4.990 euro. 10 euro in meno per evadere il MEPA, come riportato nella determina dirigenziale.
Che strano caso vero?? Ovviamente la sua parcella è stata già pagata.
Mentre le ditte paolane aspettano soldi, mentre non ci sono soldi manco per fare le fotocopie e la maggioranza parla di dissesto da evitare vengono spesi soldi pubblici per la promozione di un progetto che non ha nessuna finalità per la cittadinanza.
Ecco l’amministrazione comunale della “nuova era”.
Nulla da togliere al professionista che arraffa incarichi al comune di Paola per circa 60mila euro in 18 mesi. Una somma spropositata che non viene spesa nemmeno a Cosenza e Rende. Il giochino pare ormai scontato, e siamo sicuri che anche la Procura di Paola lo abbia capito. Chi dovrebbe dare risposte è a pochi passi dal comune di Paola e siamo sicuri stia facendo il proprio lavoro.
Non è l’unica anomalia.
Basta consultare ogni giorno l’albo pretorio del comune di Paola per leggere di incarichi legali ad avvocati e sostenitori di questa maggioranza per comprendere la loro vera portata.
Cause affidate giusto per spese di cancelleria e di benzina per auto comunali, c’è di tutto e di più, e questo non lo dice nessuno perché a Paola anche la minoranza non se la vuole guastare con nessuno e la stampa di regime dorme, beata e complice. Anzi, riesce a “comprarsi” con pochi spiccioli anche i ragazzi che potrebbero dare “fastidio”.
Che fine hanno fatto i ricorsi al Tar (ben due) sull’Ospedale di Paola ed il reparto di Chirurgia?
Che fine hanno fatto i soldi della festa patronale in onore di San Francesco che è risultata essere la più brutta degli ultimi 20 anni?
Come sono stati spesi?
Che fine hanno fatto gli incarichi di consulenza sul porto di Paola?
Anzi, che fine ha fatto il porto di Paola?
Polità, non sei buono a far riempire due buche per la strada e vuoi fare il porto di Paola?
Povera Paola. Che brutta fine.