Siamo a Pizzo, alla foce del fiume Angitola. In questi giorni alcuni nostri lettori ci hanno fatto giungere testimonianze agghiaccianti che ci restituiscono in tutta la loro gravità l’inquinamento del mar Tirreno in questo tratto. Non bastano le chiacchiere di Occhiuto oppure qualche intervento “palliativo” del procuratore Falvo, qui la situazione è realmente drammatica ma nessuno fa niente per individuare le imprese e le aziende che continuano a scaricare a mare di tutto.
E’ solo vergognoso quello che viene buttato a mare, nonostante il mare sia oramai quasi l’unica fonte di ricchezza della costa napitina.
Ci vorrebbe una risposta seria da parte di tutta la popolazione di Pizzo e della costa ma evidentemente la gente ha paura di questi imprenditori.
Provate ad immaginare se non aprissero i villaggi turistici della costa (Tui, Garden, Porto Ada, Futura) se tutti i B&B restassero chiusi, come sarebbe l’economia del paese di Pizzo?
Bar, gelaterie, ristoranti… I lavoratori…
C’è una volontà precisa nel distruggere l’economia del paese e ridurre il valore delle abitazioni? Chi ci guadagna?
I cittadini onesti che ci chiedono di pubblicare le foto che attestano e testimoniano questo scempio sono quasi senza speranze e non riescono a capacitarsi del perché la Regione e i Comuni non prendono rimedi seri contro i trasgressori.
E’ stata interessata anche la Procura, speriamo prenda provvedimenti; però dovrebbe essere soprattutto la politica a evitare questo scempio. Ma la politica tace perché evidentemente ha tutto da “guadagnare” rispetto a questo scempio. Non ci resta altro da fare che seguire il flusso della melma fino alle sedi delle aziende e delle imprese che inquinano. E questa volta giuriamo che faremo nomi, cognomi e indirizzi.