Pizzo, l’intelligenza “artificiale” e i tragicomici proclami del sindaco

Pizzo è sicuramente la prima città d’Italia che adotta l’intelligenza artificiale per analizzare i redditi delle famiglie e delle imprese ancor prima della scadenza delle dichiarazioni che per il 2023 è il 30 novembre prossimo.

Questo si desume dalle dichiarazioni del sindaco della città del gelato e del tartufo Sergio Pititto, il quale sulla stampa ha dichiarato che l’aumento della Tari per il 2022 alle attività commerciali è giustificato dal fatto che tutte le aziende hanno fatturato di più rispetto al 2021.

La città di Pizzo è da prendere a modello da parte del fisco, i cui uffici finanziari possono dirottare il personale preposto al controllo delle dichiarazioni su altri settori visto che la lente d’ingrandimento sul fatturato l’ha messa un sindaco di una piccola cittadina del Sud Italia.

E che dire poi del “mancato aumento” della Tari alle famiglie? Probabilmente il sindaco napitino crede che i suoi amministrati non abbiano l’intelligenza naturale di confrontare la bolletta dell’anno 2022 con quella dell’anno 2023 ove l’aumento si attesta a circa il 20% nonostante il 65 % dell’utenza differenzi i rifiuti. E a proposito di differenziata, che tra l’altro alle famiglie comporta costi non indifferenti per l’acquisto delle buste, a quanto ammonta il ritorno economico al Comune dalla vendita del differenziato? Ovviamente nessuno osa dire nulla su questa voce.

Eppure anni fa era passato il messaggio “più differenzi più il costo della bolletta scende”. A Pizzo, paese ormai noto per andare dietro come i gamberi in tutti i settori, succede invece che “più differenzi più la bolletta è salata”. Del resto in un paese di mare non potrebbe essere diversamente atteso che la stessa storia ci ricorda che il popolo napitino tradì il suo Re benefattore per una manciata di sale borbonico.

E sempre a proposito di Tari e quindi anche di spazzamento, il nostro sindaco come giustifica i 650 mila euro all’anno inclusi nel tributo per un servizio che privilegia solo il centro storico lasciando scoperti vari quartieri del paese per tutto l’anno o quasi? Infatti vi sono quartieri a Pizzo (tipo strada La Parrera) che la tuta gialla con la ramazza in mano non l’hanno mai vista, né tantomeno addetti al taglio delle erbacce che infestano le strade per più mesi all’anno salvo che in alcune zone in occasione di qualche processione o dei turisti estivi i quali ultimi specie nelle zone centrali non trovano neanche un cestino gettacarte per disfarsi di una lattina, una coppetta di gelato vuota o di una bottiglietta d’acqua.

Per non parlare poi delle zone di accesso al mare prive completamente di cestoni per i rifiuti. Altro capitolo il mancato lavaggio delle strade, servizio che dovrebbe essere compreso nel servizio di spazzamento e pulizia delle strade pizzitane. Tutto ciò sottolinea quanta accortezza c’è negli uffici comunali per dare un servizio degno delle batoste in bolletta. Infine, cosa di non poco conto, sul sito del Comune sono completamente assenti i termini del servizio che la ditta che assolve il medesimo servizio deve rendere al paese. E poi sarebbe utile sapere la vendita della differenziata quanto produce (se produce) al Comune ? Insomma il cittadino paga ma non sa per cosa paga.

Ah, già, l’intelligenza artificiale non è un dono per tutti. Continuando a leggere quanto scritto dal primo cittadino pare dica che gli uffici abbiano sbagliato… pertanto devono pagare o meglio rimborsare i responsabili/dirigenti o invece saranno premiati a fine anno con il solito bonus?

Eppure di errori e quindi sprechi quanti ce ne sono stati nell’ultimo lustro, ricordiamone qualcuno: iniziamo con Isola ecologica alla “Pietà”, i dissuasori pneumatici posizionati alla Discesa della Grazie, al parcheggio La Parrera e sul Corso di San Francesco non solo sono inutilizzati ma anche pericolosi alla circolazione perché non. visibili, i 99.000€ al campo sportivo per un impianto che continua a restare inagibile con la squadra di casa costretta da anni a giocare fuori casa e a pagare fior di quattrini per l’utilizzo del campo a Vibo Marina, i quadi 100 mila euro per mutilare le lanterne sul corso e in piazza quando bastava sostituire la lampada ad alto consumo energetico con una lampada a LED, i 500 mila euro al parcheggio Papa per realizzare inutili terrazzamenti neanche fruibili pedonalmente (Lavoro si dice ancora non collaudato. Chissà come mai?), i 300 mila euro alla villa comunale interdetta ai cittadini ed abbandonata al degrado assoluto, i più recenti 200 mila euro alla Seggiola per 50 massi di cemento e per ammassare tufo sbriciolato sotto il costone, tufo derivante da un improvvido sgretolamento con un escavatore di uno scoglio naturale, hanno spogliato la “pizza a punti” dei massi che la proteggevano benché sugli stessi era stata realizzata una pista per camion e ruspe quando si è trattato di mettere in sicurezza la punta della stessa.

Terminati i lavori i massi sono spariti e adesso mezzo molo è esposto direttamente alle mareggiate. E stanno chiedendo soldi per ripristinare la scogliera quando davanti alla Marina nei sottofondi ci sono migliaia di massi frutto di 3 distinti interventi andati in malora e costati alla collettività in totale circa un milione di euro… e per concludere i prossimi 400 mila euro per il parcheggio alla Marinella… distante 5 km dal centro che sarà utilizzato al massimo (alla stregua di quella della “La Parrera”) 15 giorni all’anno…sempre se ci saranno mezzi pubblici certi per collegarlo al centro o apicalessino al modico prezzo di 5€ a persona. Vogliamo parlare dei milioni buttati a mare per una depurazione farlocca…quasi inesistente viste le condizioni del mare anche di questa estate appena trascorsa e con il depuratore (forse) ancora sotto sequestro.

In conclusione milioni di euro sprecati da incapaci, poco capaci o al massimo volenterosi mentre il problema a sentire i farisei magari pure dotti e filosofi, a Pizzo e’ l’evasione…come per Palermo e’ il traffico.