Politica e papponi: 200 milioni in arrivo tra Cosenza e Catanzaro “benedetti” da Minniti e Gratteri

Un immenso banchetto per i soliti papponi della politica: da quelli nazionali a quelli regionali a quelli locali. Da Roma, visto che ormai siamo in piena campagna elettorale, hanno dato il via libera ai pacchetti di milioni promessi per Cosenza e Catanzaro. E non andate più dietro a chi si ostina a fare differenze tra centrosinistra e centrodestra. La vicenda di Minniti ormai insegna che è la stessa, identica cosa: si mettono tutti insieme, come un novello partito di “salute pubblica” o se preferite partito “della nazione” per impedire e Grillo di vincere (che poi anche sulla effettiva opposizione del M5S, soprattutto in Calabria ci sarebbe da discutere…) e continuare a fare il bello e il cattivo tempo. Ma per raggiungere pienamente l’obiettivo servono soldi, tanti soldi e a loro – benedica! – i quattrini non mancano.  E vediamolo allora il flusso di denaro che si appresta a scorrere tra Cosenza e Catanzaro per la gioia di tutti i papponi che stanno alla Regione e nei Comuni delle due città.

A Cosenza, scrivono da Roma, 106 milioni contribuiranno alla costruzione di una linea tranviaria di 21 km (è la cosiddetta metropolitana leggera) nell’agglomerato di Cosenza, che collegherà il centro di Cosenza al campus dell’Università della Calabria, passando per Rende. I lavori dovrebbero essere conclusi nel maggio 2020.

A Catanzaro, scrivono le stesse fonti, 106,5 milioni di euro finanzieranno la costruzione di una nuova linea ferroviaria tra Catanzaro e Germaneto, sede di un campus universitario e di un nuovo ospedale. Sarà inoltre rinnovata la linea tra la stazione principale di Catanzaro (Catanzaro Sala) e la stazione balneare di Catanzaro Lido. I lavori dovrebbero essere ultimati nel marzo 2020.

Occhiuto e Abramo, dunque, si preparano a un grande banchetto insieme ai loro amici anzi “compagni” che stanno alla Regione. Per completare la festa manca il procuratore Gratteri, che attende – come ormai sanno anche i bambini – di far parte del prossimo governo dei papponi d’Italia e che fa parte a tutti gli effetti della “banda”.