Politiche 2018, signore e signori ecco a voi la Svampita di Lorica

Sonia Ferrari

Da quando Iacchite’ è entrato nel magico mondo dei media, per tutti i politici e faccendieri calabresi la pacchia dei giornalisti asserviti è finita. Chi più, chi meno è finito sulle nostre pagine per tutti gli intrallazzi commessi sulla pelle dei calabresi. Uno dei nostri bersagli preferiti, come qualcuno ricorderà, è Sonia Ferrari, commissario del Parco Nazionale della Sila, oggi incredibilmente candidata dal Pd nel collegio senatoriale di Cosenza. Abbiamo deciso di riproporvi una serie di articoli che la “dipingono” in tutta la sua inutile essenza. Signore e signori, ecco a voi la Svampita di Lorica.

8 giugno 2016

Nel commentare la performance elettorale del centrosinistra a Cosenza del 2016  probabilmente ci è sfuggito di fare il punto sul contributo elettorale che hanno dato alla causa (si fa per dire) di Carletto il maialetto (Guccione) i vari voltagabbana e gli scambisti che hanno offerto i loro servigi con candidature di scambio.

Per esempio, ancora non capiamo la ragione per la quale la Svampita di Lorica (al secolo Sonia Ferrari, commissario del Parco Nazionale della Sila) ha offerto il suo consorte (Antonio Armentano, a sua volta fratello dell’ultimo sciagurato amministratore unico del fallito Il Garantista e a quanto pare pronto a far partire un altro giornale per leccare il culo a Madame Fifì) in pasto alla lista del PD.

Forse l’avrà fatto nella speranza di ricevere in cambio l’agognata conferma alla presidenza del Parco nazionale della Sila? Appare strano un gesto del genere visto che, secondo quanto scrivono tutti i sindaci del Parco, la sua riconferma è un atto dovuto anche alla luce delle faville (si fa per dire!) che ha prodotto nei suoi primi otto anni di servizio al Parco.

Un giudizio positivo ed una riconferma auspicata anche da chi, a diverso titolo e con differenti ruoli, fa propaganda e tesse le lodi della Svampita di Lorica. Non vogliamo proprio credere che si tratta di propagandisti che su alcuni giornali scrivono a comando, oppure perché sono destinatari a vario titolo di fondi pubblici elargiti dal parco per comprarsi servigi e consenso. Non possiamo credere che i soldi a Lorica li spendano così!
Sta di fatto però che questa benedetta riconferma che, a parole, tutti vogliono nei fatti ancora non arriva, è in ritardo di oltre due anni. Un ritardo che rischia di minare la credibilità e l’immagine patinata che faticosamente, e con i soldi pubblici, la Ferrari in Armentano si è costruita con l’apporto di un addetto stampa in pensione preso in eredità dall’Unical.

Un ritardo che comincia a preoccupare soprattutto perché, nonostante l’impegno elettorale garantito a Carletto, si continua a procedere con nuove proroghe da commissario (l’ultima è del 28 maggio 2016) anziché incoronarla reginetta della Sila.
Una situazione di precarietà che sta creando molto nervosismo dalle parti di Lorica, perché ci si rende conto che il nome del futuro presidente del Parco della Sila non è in agenda al Ministero, nonostante Palla Palla abbia vergato una lettera di fuoco contro il Ministro Galletti che fino a poche settimane prima proponeva di nominare presidente del Parco Giuseppe Ida’, vicesegretario dell’Udc e neo eletto sindaco di Rosarno, comune in cui il Pd per distrazione non ha presentato una lista.

Ma pensiamo che quanto accaduto a Rosarno non sia una non candidatura di scambio, ma una pura coincidenza. In attesa che attorno alla Svampita di Lorica la nebbia si diradi, e che il nuovo nome messo in campo dal Ministro Galletti per la presidenza (si vocifera di un certo Rattà), non si riveli un’altra occasione di scambio e una resa dei conti tra ex democristiani a cui hanno promesso la ricompensa, raccoglieremo altre informazioni e torneremo alla carica.

9 giugno 2016

Al Parco Nazionale della Sila c’è un commissario che attende da tempo di poter diventare presidente. Si chiama Sonia Ferrari ma è meglio conosciuta come la svampita di Lorica.
Per ottenere il suo obiettivo dalla Regione a guida Palla Palla, la signora, nominata in quota Forza Italia, ha finanche messo a disposizione la candidatura di suo marito Antonio Armentano nella lista del PD alle ultime recentissime elezioni di Cosenza.
Il personaggio Sonia Ferrari è un perfetto e inconsapevole paravento alle porcherie che da oltre 40 anni Michele Laudati (passato recentemente a miglior vita), direttore generale del Parco, alias il Satrapo del Cupone, continua a perpetrare anche grazie alle coperture politiche e della massoneria di rito catanzarese.

Il rito catanzarese è quello osservato da burocrati, faccendieri e politicanti che ruotano attorno agli incarichi e alle funzioni pubbliche garantite dalla Regione. E il nostro era un fuoriclasse di quelle stanze e di quei metodi tant’è che quando venne nominato per la prima volta direttore del Parco era contemporaneamente direttore dell’Afor (anche se in procinto di essere cacciato da Pirillo, all’epoca super assessore all’agricoltura), si rinviò la sua nomina al Parco fino a quando non gli sarebbe scaduto il contratto all’Afor per non perdere nemmeno un centesimo di quel super stipendio che aveva.

Trovatemi un altro così, uno che da 40 anni e passa decide le sorti della Sila ed è abile con la destra come con la sinistra (nel senso che prende con tutte e due le mani) e garantisce fascisti, democristiani ed ex di ogni tipo. Un artista, uno che merita di essere invidiato!

Ma torniamo alla Svampita di Lorica. A scoprirla in realtà è stato il vecchio Giacomo Mancini, che l’aveva persino inserita nella sua prima Giunta all’alba degli anni Novanta. La sua avventura nel Parco Nazionale della Sila invece avviene per un puro caso.
Correva l’anno 2008 e l’allora commissario del Parco (una consuetudine a quanto pare!) indice il bando per l’assunzione di 17 diverse figure previste dalla pianta organica.

Il concorso è stato pubblicato l’8 agosto 2008, e per l’espletamento dello stesso e’ stato utilizzato il CNIPEC (Centro nazionale istruzione professionale esami e concorsi) di Genova, molto conosciuto nella pubblica amministrazione e che saranno coinvolti anche nel concorso o per la provincia di Cosenza. Il CNIPEC è famoso nella Pubblica amministrazione perché è affidabile e perché svolge i concorsi con una prova a quiz a prova di bomba per i raccomandati.
Serve una commissione e ci pensa il Satrapo attingendo a persone di fiducia e docenti universitari e tra questi spunta il nome giusto: la Svampita di Lorica. La nostra eroina, nella veste di commissaria di esame, si rivela talmente affidabile e flessibile alle richieste che giungono da varie parti per sistemare i raccomandati (onorevoli, presidenti di Provincia, consiglieri comunali, dirigenti regionali, presidenti di Comunità montana, sindaci, ecc..) da guadagnarsi la ricompensa di candidata presidente del Parco.
E chi raccomanda i raccomandati del Parco?
L’ingegnere è stato sponsorizzato dalla ex sindaco di Savelli Angela Caligiuri, oggi dirigente al dipartimento regionale della salute, e allora oltre ad essere paesana del raccomandato era anche nel Consiglio direttivo del Parco.
Un geometra lo ha raccomandato il comune di Pedace di cui il suddetto era anche assessore. Ma ha contribuito a sponsorizzarlo anche l’allora presidente della Comunità Montana Silana Cipparrone, anche lui di Pedace e ora passato a miglior vita.

L’avvocato del Parco è il figlio di Nicodemo Filippelli, ex consigliere regionale, ex sindaco di Cirò Marina ed ex assessore regionale all’Ambiente. È’ probabile che il direttore del Parco abbia ricambiato il favore all’assessore visto che il figlio di Laudati si trovava in servizio all’assessorato all’Ambiente della Regione senza aver vinto un concorso. E ancora oggi è in forza all’assessorato.

Il geologo e una laureata in economia e commercio sono di Longobucco e lo sponsor è stato Mimmo Bevacqua. Sì, persino lui è stato capace di raccomandare due persone.
Poi ci sono i sangiovannesi: una architetta e un ragioniere appartengono a Palla Palla (e ci mancherebbe pure!), mentre Franco Laratta ha portato a casa una sola persona.

Poi ci sono i cosentini sponsorizzati da Laudati (il genero, che sta nell’ufficio amministrazione) e dalla stessa Ferrari (un esperto di turismo che si è laureato con lei).
Rimangono altri cosentini (l’addetta stampa e il forestale) che dovrebbero rientrare nella sfera di Franco Covello.
Tra tutti i dipendenti del Parco una sola persona, la biologa, non è stata raccomandata ma solo perché si è trasferita dal Parco dell’Aspromonte.
Dunque, Sonia Ferrari ha il fisico giusto, sembra preparata e sta bene a tutti perché si capisce che è innocua, non è del territorio e perciò non si scontenta nessuno dei pretendenti. E poi ha una carta segreta che può fare capitolare le resistenze dell’allora ministro Prestigiacomo: è donna ed è amica di Jole Santelli, sua sodale in Forza Italia.
Tutto comincia così…

11 giugno 2016

Al Parco Nazionale della Sila c’è un commissario che attende da tempo di poter diventare presidente. Si chiama Sonia Ferrari ma è meglio conosciuta come la svampita di Lorica.

Per ottenere il suo obiettivo dalla Regione a guida Palla Palla, la signora, nominata in quota Forza Italia, ha finanche messo a disposizione la candidatura di suo marito Antonio Armentano nella lista del PD alle ultime elezioni di Cosenza del 2016.

Michele Laudati e Sonia Ferrari

Sonia Ferrari viene mandata al Parco della Sila tra il marzo 2009 e quello del 2014. Trascorrono così i primi cinque anni di una presidenza incolore, senza nessun sussulto pratico, con una gestione burocratica di un ente paludato, autoreferenziale e al servizio di Michele Laudati, direttore generale del Parco e Satrapo del Cupone garantito in tutto, compresa la nomina, illegittima, della Svampita di Lorica, dalla politica locale (leggi Palla Palla), che attraverso il Satrapo gestisce tutto per interposta persona, il che, visti i suoi trascorsi di ufficiale di lungo corso, di funzionario fedele dello stato, è una garanzia per tutti.

Laudati è stato tanto affidabile, ad esempio, da farsi la galera al posto dell’onorevole Franco Covello, in arte Caciocovello (il suo vero mentore). Ma si rivela una garanzia soprattutto per chi deve fare affari come tagliare illegalmente boschi demaniali, com’è successo in quel di Longobucco, o costruire sul lago inutili opere, rifare impianti di risalita pagati da noi per evitare il fallimento ad una impresa che lavora anche a Cosenza.
Ma Laudati garantisce impunità anche a chi sfrutta le acque dei laghi silani senza lasciare niente al territorio, a parte i danni. Uno così non lo trovi dovunque, perciò la svampita deve garantire che continui a fare il direttore del Parco nonostante l’età, superiore ai 70 anni. Ma su questo il ministero ci mette una buona parola e tutto si aggiusta.

Tuttavia le cose si complicano maledettamente per la nostra eroina, tant’è che da marzo 2014 e dopo 26 mesi di commissariamento ancora non la nominano al Parco.
Cosa è successo da provocare questi ritardi nella sua nomina?
Proviamo a fare qualche ipotesi.
La prima: visto che a fine anno 2016 scadeva il contratto del Satrapo, colui cioè che garantiva la cupola politica silana che tutto filasse liscio al Parco, allora anche lei non serve più e perciò si cambia.
La seconda: dopo le elezioni regionali in tanti sono rimasti senza stipendio e senza un ruolo e dunque il Parco fa gola a molti trombati, a troppi trombati diremmo. Perciò, i bene informati, propongono di tenere lei a guardia del bidone come commissario fino a dicembre e poi si vede cosa succede a Cosenza e nel PD.

La terza: tra quanti sono rimasti fuori dal consiglio regionale ci sono alcuni amici che, sebbene fossero candidati nel centrodestra, hanno dato una mano a Palla Palla alle primarie del PD e perciò bisogna risarcirli. I primi della lista sono quelli dell’Udc, che nel frattempo hanno pure il loro Ministro a Roma. Ma nell’Udc scoppia la guerra tra le bande: se sei di Cesa (come il quasi galeotto ex assessore all’agricoltura che ha aiutato Palla Palla più di tutti) non vai bene, se poi sei coinvolto nello scandalo Rimborsopoli non vai bene nemmeno (l’altro ex assessore regionale). Ma, visto che c’è un accordo nazionale per dare un presidente di un Parco qualsiasi a Galletti, e l’unico che è stato reso disponibile dal PD è quello della Sila, allora cominciano le danze.
Si propone Giuseppe Idà, che è sindaco di Rosarno (lo abbiamo visto in TV negli ultimi giorni caldi) ed ha ben altre ambizioni.
Ma come si fa a raccontare ai trombati del PD che si sceglie un politico di un altro partito e persino della provincia di Reggio? Va bene che Palla Palla si lavora tutti i sindaci alla perfezione ma questo è troppo.
Perciò scrive una lettera di fuoco con cui chiede di riconfermare subito la Svampita di Lorica, e per rendere più roboante la sua richiesta fa firmare il documento a tutti i sindaci del Parco. Tutti allineati e coperti.
Ma nonostante la lettera, passano i giorni, le settimane ed i mesi ma non succede nulla sul nome del presidente.

La quarta: nessuno vuole la riconferma della svampita ma tutti fanno a mossa. Anche l’onorevole Caciocovello fa finta di sostenerla ma non passa perché la sua incapacità la precede negli uffici del ministero, della Regione (che è tutto dire) e tra gli stessi sindaci che quando la sentono parlare non riescono a trattenere le risate.
Perciò, fino a quando Palla Palla non si inventa la genialità o trova un nome tanto autorevole da mettere tutti a tacere la deve tenere li.

La quinta: la genialità Palla Palla potrebbe ritrovarsela a casa, visto e considerato che ha fatto mandare un curriculum per il Parco della Sila alla sua compagna, Adriana Toman, detta la biondina. Ma non è un’operazione facile. Perché la Toman tutto è tranne che una svampita e il fatto che sia la compagna di Oliverio potrebbe generare un casotto di dimensioni enormi. O no

13 giugno 2016

Siamo all’ultima puntata del nostro racconto sul commissario del Parco della Sila Sonia Ferrari alias la svampita di Lorica ovvero l’ascesa e la discesa di un personaggio perfetto per fare la guardia al bidone del Parco Nazionale della Sila mentre il vecchiardo Michele Laudati (il Satrapo del Cupone) continuava a farsi i fatti suoi da 40 anni impunemente nel ruolo di direttore generale.
Vediamo quali sono le ultime imprese del duo. Per esempio, è stato presentato un libro finanziato dal Satrapo del Cupone al suo compagno di merende Giancarlo Principato sugli impianti idroelettrici silani. Chi ha pagato le ricerche a Principato? E perché Principato è stato consulente del Parco Nazionale della Sila nella vicenda che ha permesso lo svuotamento del lago Ampollino da parte di A2A?
Quanto alla Ferrari, che è svampita ma non cretina, da qualche tempo finanzia una Summer school dell’Università nel “suo” Parco della Sila ma, per sua sfortuna, è anche docente dell’Università della Calabria e abbiamo seri dubbi che questa operazione sia opportuna sotto diversi profili. Per esempio: può far “girare” al suo dipartimento dell’Unical soldi provenienti dall’ente nel quale fa il commissario? Roba da Repubblica delle Banane, quale purtroppo siamo.
E che dire del pagamento al CAI della manutenzione dei sentieri con il risultato che il CAI non vede mai nulla delle stranezze che si fanno nel parco (moto da cross sui sentieri, quad, fuoristrada.,etc..)?
Tutti questi soggetti ovviamente sono quelli che si sperticano a favore della svampita di Lorica e la sostengono, anche su Facebook, dagli attacchi che riceve. Questa è la claque a pagamento che dice sì a qualsiasi richiesta e non vede mai cosa succede nel territorio.

E per il momento ci fermiamo qui.

1 – (continua)