Politiche 2022. Che pena Bersani che “protegge” i suoi “figli scapestrati”

di Pino Tassi, già dirigente Sel 

Pierluigi Bersani è una persona perbene. Ha delle idee condivisibili e se fosse stato per lui oggi avremmo uno schieramento progressista ampio contro il centrodestra. Però di fronte alle scelte sbagliate compiute da Enrico Letta non ha saputo opporsi e la sua voce è stata debole e flebile.

Bersani sconta la sua debolezza politica e il suo amore verso i suoi figlioli politici, Roberto Speranza e Nico Stumpo.
Di fronte alla scelta scellerata compiuta da costoro di allearsi con Letta per 4 posti blindati e sicuri, Bersani non ha avuto il coraggio di dissentire e rompere.

Prima si è chiuso nel silenzio e poi è stato costretto a scendere in campo per dare una mano a questi figli scapestrati. Infatti ieri è stato in tour con Nico Stumpo a Lamezia, Crotone, Cosenza e oggi va a Reggio con Enrico Letta e Roberto Speranza.

Bersani predica bene e poi razzola male. Mi vengono in mente le parole di Dario Vassallo che in un’intervista spiegava i motivi per cui aveva abbandonato il Pd: “Nel 2012 parlai con il coordinatore della segreteria nazionale, Maurizio Migliavacca. Volevo incontrare Bersani, volevo chiedere perché i dem non avessero aperto una indagine interna, un dibattito, sugli amici e soprattutto sui nemici di mio fratello, sui suoi rapporti con i politici locali e nazionali. Un sindaco era stato ucciso e il suo partito avrebbe dovuto sentire il dovere di fare chiarezza. Quel dibattito non è stato mai aperto, Bersani non l’ho mai incontrato e Migliavacca mi disse che Franco Alfieri (all’epoca sindaco di Agropoli e già assessore provinciale delle ‘strade fantasma’, processo in cui lui non era imputato, nato dalle denunce di Angelo Vassallo, ndr), era la ‘punta di diamante’ del Pd cilentano”.

Oppure mi vengono in mente le parole di un sindaco calabrese di sinistra che mi diceva che dal Bersani  segretario del Pd nazionale non ebbe mai sostegno e aiuto, solo indifferenza e distacco.

Tutto questo è accaduto perché è la natura stessa del Pd a portare a questi atteggiamenti anche persone perbene come Bersani. Se arrivi al vertice guardi solo i rapporti di forza e di tenerti buoni i capi correnti locali e regionali. Questa è la verità, purtroppo.