Politiche 2022, tutte le “grandi manovre” in Fratelli d’Italia. L’unica certezza è Wanda Ferro e Orsomarso ha paura di Madame Fifì

L’unica certezza è Wanda Ferro: alla Camera o al Senato. La Meloni è stata già chiara con tutti: Wanda non si tocca (plurinominale o uninominale o entrambi pari è…) ma è più probabile che scenda in campo per la Camera, collegio di Catanzaro perché come tutti sanno c’è gente da “paracadutare” e Giorgia per i “paracadutisti” ha un debole, vista la sua provenienza.
Il resto è ancora tutto da costruire: per quanto qualcuno voglia mostrare i propri muscoli e risolverla a livello locale, le scelte toccano a Roma. E qualcuno direbbe anche per fortuna, visti i tempi.
Nonostante questo, Orsomarso è già in campagna elettorale perché “sente” di avere in mano la situazione e non ha ancora perso le speranze di inserirsi come capolista al Senato nel listino “bloccato” (facendo le scarpe ad Alfredo Antoniozzi, uno dei “paracadutisti” di cui sopra) perché ha già capito che se viene buttato nell’arena dei collegi, rischia di trovare Madame Fifì e di prendere le botte… 
Denis Nesci è in pole position per fare – eventualmente – il secondo dietro Wanda Ferro nel listino alla Camera, a seguire la Monica Falcomatà (moglie del collaboratore di Orsomarso, il famigerato De Caro, amico degli amici e compare dei compari). E poi il “palombaro” Neri assessore al posto del “panzone” e Montuoro capogruppo al posto di Neri.

Detta così la partita è bella che chiusa, e il gruppone ben assortito. Ccuri cazzi, direbbero a Cusenza…

Ma anche per i rumors sulle nomine del Consiglio e sulle indiscrezioni sulle nomine per Calabria Lavoro e Calabria Verde, le seconde linee del partito di Giorgia sono in fermento.
E non è solo una partita da seconde linee.

Vincenzo Sofo lavora per le Europee che verranno ma guarda con attenzione alle dinamiche nazionali e calabresi. D’altronde ha dato la sua disponibilità a candidarsi in Calabria. Potrebbe essere candidato lui o qualcuno a lui vicino.
Guidano la pattuglia “sofiana” il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, vecchio amico di Donzelli, la già candidata alle regionali Giovanna Cusumano (amica di LaRussa), entrambi assenti alla manifestazione organizzata da Nesci, Neri e Orsomarso, e il coordinatore provinciale di Crotone Michele De Simone, città ormai tappa fissa di Sofo. De Simone è il Coordinatore più fedele alla leadership di Wanda Ferro (non un vanto, ma un pregio in questo momento).
Ma occhio a Raffaele Fitto che ha con lui la dinastia dei Morrone “mammasantissima” e la nuora attuale consigliere regionale Luciana De Francesco, oltre all’assessore regionale Filippo Pietropaolo, nomi entrambi ben spendibili perché i voti ci sono e i denari anche.
E i due parlamentari europei (Sofo e Fitto appunto) potrebbero sfruttare le ascendenze romane per chiedere un riequilibrio, per cui lo schema di Orsomarso (e relativa panza) è ben lontano dall’essere realizzato.
E mai sottovalutare Edmondo Cirielli, qui sempre influente, che vuole la leadership del Sud, e quindi qualche spinta sul suo uomo Raffaele Fimiano, protagonista di un buon risultato alle Regionali del 2020, oppure potrebbe anche lui giocare la partita assieme a Fitto e Sofo.
Tra l’altro Orsomarso non tiene conto dei due  nuovi coordinatori provinciali
di Cosenza, Angelo Brutto, e di Vibo, Pasquale La Gamba. Brutto, messo lì dall’assessore dalla grande pancia, ha già espresso il pensiero di candidarsi, ma se c’è Orsomarso non può esserci anche lui…
La Gamba è stato visto già a Roma e può giocare la carta della moglie, entrambi tra l’altro sempre vicini a Scopelliti.
La vecchia guardia rampelliana, pur con un Rapani che scalpita, appare debole (Rapani ha perso tutte le competizioni elettorali e ormai più che Rapani dovrebbe chiamarsi… Trombani), e forse anche divisa visto che anche Rosario Aversa avrebbe espresso il desiderio di candidarsi. E un Rapani candidato bloccherebbe qualche altro cosentino, e mica Wanda può far crescere cosi tanto gli “amici” (si fa per dire) cosentini.Insomma, un quadro molto frastagliato e non scontato. In cui c’è poi da equilibrare tutte le province.
E Wanda Ferro? La Wanda gongola. Il tentativo di Neri e Montuoro, con un Nesci comunque protagonista, di toglierle la leadership è fallito miseramente.
E Wanda attende le liste romane, con qualche suggerimento soprattutto su chi non candidare.

Al quadro c’è da aggiungere qualche movimento locale di parlamentari o di amministratori che potrebbero avere un posto, o i nomi calato dall’alto con il “paracadute”. A quanto pare nel borsino sta salendo di più la Isabella Rauti, già candidata anche in altri collegi del Senato e quindi apripista per un eventuale secondo, che Antoniozzi, quotato “cosentino”, visto come il fumo negli occhi dalla panza di Orsomarso che ha paura di Madame Fifì.
Tante partite ancora più che ingarbugliata, per nulla scontate e che se non ben discusse a livello locale creerebbero molto scompiglio soprattutto dopo il 25 settembre.