Ponte di Celico, è sempre on line la petizione per riprendere i lavori prima dell’estate 2017

E’ dallo scorso mese di luglio che si sono riaccesi i rifllettori sul cosiddetto Ponte di Celico della Statale 107, che collega Cosenza a Crotone passando per la Sila. Merito di un filmato girato dalla collega Alessia Principe, che mostrava quelle che i gestori reputavano e reputano ancora essere alcune gravi anomalie.

Il viadotto “Cannavino” – situato alle porte di Cosenza, sul territorio del comune di Celico – appare quasi diviso in due al chilometro 42,700, con un avvallamento fra una parte e l’altra della strada, come si stesse “spaccando a metà come una patatina”.

Cosa si sta facendo per evitare la catastrofe? Si sta aspettando che ci scappi il morto?

In effetti di sollecitazioni in questi mesi ce ne sono state molte, per i presunti segni di cedimento strutturale e l’abbassamento del livello della strada all’altezza della campata centrale.

Sempre dell’estate scorsa sono il lancio di una petizione su Change.org, e la richiesta di intervento da parte di cittadinanza e istituzioni locali al Comune di Celico, alla Regione e all’ANAS.

Noi di Iacchite’ ce ne siamo occupati ancora prima, nel mese di maggio.

E’ sempre lui l’ammalato, parliamo del viadotto ‘Cannavino’, (conosciuto popolarmente come “Ponte di Celico”) sulla strada statale 107 ‘Silana-Crotonese’, che torna a far parlare di sé. E’ un viadotto pericolante e pericoloso, si è sempre detto, e mostra ancora oggi i segni del tempo e dell’usura da traffico.

Il viadotto, che si trova tra gli svincoli di Rovito e Celico in provincia di Cosenza e che collega la provincia bruzia con Crotone, passando attraverso la Sila, nel bel mezzo della struttura presenta alcuni avvallamenti molto preoccupanti.

Innumerevoli interventi sono già stati effettuati per rendere sicura la struttura che deve però fare i conti con continui attraversamenti non solo di autovetture, ma soprattutto di mezzi pesanti, un volume di traffico che d’estate aumenta vertiginosamente. Ad oggi i lavori sono fermi.

Proprio per questo cresce la preoccupazione dei cittadini, che già il 3 maggio scorso avevano deciso di lanciare una petizione affinché venisse ripresa la manutenzione stradale.

untitled-article-1469544933-body-image-1469546173 “Il Ponte Cannavino – si legge nella petizione – viene attraversato ogni giorno da centinaia di veicoli tra cui automobili, pullman e camion di diverse tonnellate, trovandosi nel bel mezzo della Strada Statale 107 che unisce le città di Crotone e Cosenza.

Ad occhio nudo, guardandolo da una certa distanza, si nota immediatamente un avvallamento nella zona centrale del ponte, come se i due lembi volessero staccarsi da un momento all’altro. Un ulteriore avvallamento meno pronunciato è presente nella zona finale del viadotto.

Attraversandolo con qualsiasi mezzo la sensazione è quella di trovarsi sulle montagne russe. Sono pronto a giurare che chiunque passi da lì trattenga il fiato per un attimo sperando che non succeda l’irrimediabile, e dopo averlo attraversato tiri un sospiro di sollievo.

Nonostante l’ANAS già dal 2006 (forse anche prima) lo tenga sotto controllo, chiediamo che il ponte venga chiuso al traffico e che vengano fatti al più presto dei seri lavori di manutenzione. L’ANAS afferma di monitorare costantemente alcuni parametri che darebbero un esito tranquillizzante, il problema però è che la vista ad occhio nudo del ponte dice tutt’altro e fa pensare ad esiti terrorizzanti. I dati misurati potrebbero contare più di un parere personale, ma è anche vero che molte volte le aspettative tranquillizzanti non si sono rivelate tali, soprattutto quando si tratta di manutenzione stradale.

Rivolgiamo il nostro appello all’ANAS, al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, ai Comuni di Celico e Rovigo direttamente interessati in quanto sono uniti dal ponte, ed alle Province di Crotone e Cosenza. Chiediamo la collaborazione di questi enti per procedere immediatamente con i lavori di manutenzione del ponte prima che sia troppo tardi.

Invito in particolare gli abitanti delle Province di Cosenza e Crotone a firmare questa petizione. Estendo l’invito a tutti i Calabresi che pensano che il miglioramento delle vie di comunicazione sia una delle priorità di questa Regione martoriata. Inoltre invito a firmare la petizione tutti coloro che dall’Italia o dal Mondo credano che i problemi vadano affrontati prima che possa accadere l’irrimediabile.

Grazie”.

Questo il link per firmare la petizione su Change.org

Il viadotto “Cannavino” ha una storia abbastanza travagliata. Spesso chiuso al traffico per monitoraggio, nell’agosto del 1972, durante i lavori di costruzione, lo spostamento di un pilone provocò il crollo parziale dell’opera e la morte di due operai.

Ponte di Celico, ricordare per prevenire. La tragedia del 1972

Oggi la tratta è percorsa da mezzi leggeri e pesanti: è una delle principali arterie “trasversali” della Calabria, e collega le due coste passando dalla provincia di Crotone all’altopiano della Sila, densamente frequentato dai turisti, per poi terminare a Cosenza, sede dell’Università della Calabria — e di migliaia di ragazzi provenienti da ogni parte della regione.

anas-strada-chiusa-b190a1L’ANAS, chiamata pesantemente in causa, ammette che il viadotto “presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone,” e che “negli anni scorsi il sottolivellamento è stato costantemente monitorato da ANAS,” con test risalenti al 2012 “che non hanno segnalato anomalie legate ad un rischio crollo.”

“Dal 2007 – continua – ANAS ha installato sull’opera una rete di monitoraggio,” ma che “considerata la vetustà del viadotto,” ha in programma “la progettazione di interventi ad hoc di manutenzione straordinaria” per i quali saranno avviati i lavori nell’estate 2017, per un importo complessivo di circa un milione e mezzo di euro.

Speriamo non sia troppo tardi.