Il Presidente della Giunta Regionale, senza citarli, smentisce i dati della Banca d’Italia sul POR: i Calabresi reclamano chiarezza
di LUIGI ADDUCI
Il giorno 19 giugno alle ore 13,18, il Presidente della Giunta Regionale, Gerardo Mario Oliverio, ha reso pubblico con un post su Fb un articolo apparso su “Il Sole 24 Ore” in data 3 giugno, con il quale si evidenziano i successi che sarebbero stati conseguiti dalla Regione Calabria in materia di spesa impegnata ed erogata inerente il Programma Operativo Regionale (2014-2020).
La pubblicazione su Fb dell’articolo, datato 3 giugno, avviene con ritardo, 19 giugno, immediatamente dopo il rapporto di Banca d’Italia sulla economia regionale calabrese. Il report di Banca d’Italia è del 18 giugno.
Abbiamo già avuto modo di commentare i dati forniti dalla Banca D’Italia; ma essi vengono smentiti clamorosamente dalle affermazioni della Giunta Regionale riprese dalla giornalista Donata Marrazzo.
Il report della Banca d’Italia cita la fonte dalla quale ha tratto i dati indicati nel rapporto annuale. La fonte è la Ragioneria dello Stato, monitoraggio delle politiche di coesione,” Programma Operativo Regionale”. I dati forniti dalla Giunta Regionale sono quelli trasmessi dalla stessa Regione alla Comunità Europea.
Per i lettori e per la opinione pubblica calabrese è utile riproporre testualmente e in corsivo quel che noi abbiamo scritto assumendo come riferimento i dati del report della Banca d’Italia e della Ragioneria Generale dello Stato.
<<Leggendo a pag. 50 del report, il capitolo dedicato al POR – Programma operativo regionale (2014-2020), testualmente rileviamo: <<nonostante l’incremento registrato il 2018, il grado di attuazione finanziaria risulta inferiore alla media delle regioni “meno sviluppate” (Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) e a quella nazionale >>.
A pag. 99 poi, da una tavola riepilogativa sull’avanzamento finanziario POR (2014-2020), si evince: la Calabria sulla dotazione complessiva del POR che è pari a 2 miliardi e 379 milioni di €, ha impegnato il 22,1 % della dotazione ed ha effettuato pagamenti pari al 9,1%.
Le regioni meno sviluppate (Sicilia, Basilicata, Campania, Puglia, etc.) hanno una dotazione complessiva di 20 miliardi e 384 milioni di €. Su questa dotazione hanno impegnato il 29,2 % e hanno effettuato pagamenti pari al 16,2%. In Italia complessivamente gli impegni sono pari al 36% e i pagamenti sono pari al 19,2%. La Banca d’Italia indica la fonte ufficiale da dove si ricavano questi dati.
La fonte è l’autorevole Ragioneria Generale dello Stato, monitoraggio delle politiche di coesione. E sui dati della Ragioneria Generale dello Stato è possibile, altresì, ricavare il quadro di sintesi che efficacemente e plasticamente descrive la situazione delle singole regioni.
La Basilicata ha impegnato il 36,7% della dotazione ed ha effettuato pagamenti pari al 21,5%; la Puglia ha operato impegni pari al 35,9 % e pagamenti pari al 19,1 %; la Sicilia ha assunto impegni pari al 25,7 % ed ha realizzato pagamenti in ragione del 16,7%; la Campania ha effettuato impegni pari al 25,5 % e pagamenti pari al 13,9 %; infine la Calabria, come al solito, nonostante le sciamaniche cure epocali praticate dal governatore, occupa l’ultimo posto: gli impegni sono pari al 22,1 % e i pagamenti sono pari il 9,1 %>>.
I dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato si riferiscono al 31 marzo 2019.
Nel giro di due mesi sarebbe così avvenuto il miracolo della Regione Calabria !
A questo punto, o la Banca D’Italia diffonde notizie false e allarmistiche sulla situazione economica calabrese; oppure, i dati forniti dalla Giunta Regionale, purtroppo, sono del tutto inattendibili.
Innanzi a siffatto quadro fortemente contraddittorio, non vogliamo esprimere giudizi ritenendo che quel che diffonde la Banca d’Italia sia una verità inoppugnabile; ma, a questo punto, la Giunta Regionale ha il dovere di precisare come vanno interpretati i dati forniti dalla Banca d’Italia che indicano nella Calabria il fanalino di coda tra le regioni in materia di fondi POR. Purtroppo in Calabria latitano le opposizioni, le organizzazioni professionali e i sindacati o fanno finta di non conoscere questi dati. In tale circostanza, trattandosi di notizie diffuse dalla Banca d’Italia, il silenzio non può continuare; ci auguriamo che qualcuno aiuti i Calabresi a comprendere.