Il parere negativo alla richiesta avanzata dalla Carmar srl di ampliamento della concessione demaniale marittima all’interno del porto di Catanzaro getta qualche ombra sul futuro a breve termine della struttura diportistica. Anche sulla stessa prospettiva di proroga, pur prevista dalla concessione n. 1 del 2023 con la quale si è concluso il percorso di affidamento alla società crotonese, dopo una lunga fase di stallo durata circa due anni e mezzo passati tra gare deserte, revoche di affidamento da parte del Comune e varie vicende giudiziarie.
Quanto emerso nelle ultime settimane suscita in effetti più d’un dubbio sulle sorti future della gestione dei due pontili oggi in mano alla Carmar; timori espressi di recente anche dai consiglieri di Forza Italia Alessandra Lobello e Antonello Talerico che hanno in particolare rilevato, oltre al parere negativo espresso dalla conferenza dei servizi convocata per discutere della richiesta di ampliamento, le «censure mosse dall’Ufficio circondariale marittimo della Guardia costiera di Soverato», tra questioni legate all’autorizzazione paesaggistica e alcune difformità rispetto al progetto approvato. I due esponenti hanno chiesto lumi su eventuali mosse del Comune una volta venuto a conoscenza di tale situazione, evidenziando anche che a breve la concessione scadrà e il rischio, in assenza di scelte concrete, è di veder nuovamente “affondare” la fruibilità del porto; una preoccupazione peraltro espressa poche settimane fa anche dall’associazione “Amici del porto di Catanzaro Lido”, che dal canto suo aveva sollecitato la proroga dell’affidamento e adesso auspica di poter discutere quanto prima i rinnovi degli ormeggi.
Stando a quanto riferito da alcuni addetti ai lavori, tra società e Comune sarebbero in corso dei contatti al fine di arrivare a un’intesa sulla proroga. Ma vista la complessità della situazione, nulla può essere dato per scontato. I rilievi emersi nel corso della conferenza dei servizi sulla richiesta di ampliamento potrebbero in effetti costituire un ostacolo importante lungo tale percorso.
E’ in particolare quanto avvenuto nell’ultima seduta, il 6 novembre socrso, a rendere il contesto complicato, quando il tenente di vascello Paolo Amato dell’Ufficio circondariale marittimo di Soverato ha espresso parere negativo alla luce di presunti abusi riscontrati e riferiti a Palazzo De Nobili il 5 novembre. Una comunicazione che ha sorpreso i rappresentanti Carmar in quella sede, tanto da riservarsi di valutarla con attenzione in un secondo momento: a grandi linee si tratterebbe delle posizioni di catenarie e corpi morti, che sarebbero differenti rispetto a quelle indicate nel progetto dell’assenza di autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza e di altre questioni normative. Elementi di fronte ai quali, in sede di conferenza, la società ha sostenuto di avere operato correttamente e di concerto con il Comune, sostenendo la bontà del suo operato ma anche la disponibilità ad approfondire la questione. Alla fine, quei lavori si sono chiusi in maniera negativa e in questa fase, dunque, sarebbe in corso un’attività di verifica della situazione complessiva e di confronto società-istituzioni al fine di trovare la quadra ed evitare uno stallo nella gestione portuale. Fonte: Gazzetta del Sud