Mentre oggi il presidente parassita della Regione Calabria e il suo codazzo abbattono un palazzo a Melissa e alimentano la propaganda secondo cui starebbero “distruggendo” (sic!) la ‘ndrangheta, sullo stesso litorale jonico, a pochi chilometri di distanza, va in scena uno “spettacolo” che è l’esatta fotografia di quello che è (davvero) la Calabria, lontana anni luce dalla propaganda di questi quattro mentecatti.
Appena sei mesi fa a Soverato è stato sequestrato Palazzo Bencivenni, perché – come sapevano anche le pietre… – i permessi per costruire erano illegittimi.
Stiamo parlando dell’eterna incompiuta di Soverato, il cui scheletro è rimasto per 30 anni ad affacciarsi in una delle zone più centrali della cittadina. Il Palazzo era stato abbattuto nel 2019 per essere ricostruito con una variante urbanistica che aveva traslato di circa 3 metri il progetto originale, senza la previsione di una variazione della superficie fondiaria, per migliorare le condizioni di viabilità delle due vie che si incrociano in prossimità dell’edificio. Per farlo era stata necessaria l’occupazione di una parte di terreno destinato alle opere pubbliche applicando il Pint (piano integrato di intervento urbanistico) che promuove e integra iniziative e risorse, pubbliche e private che al Comune avrebbero portato il vantaggio di avere realizzate opere pubbliche per oltre 200 mila euro con la costruzione di un Centro di aggregazione, un’area parcheggi e la riqualificazione dell’area urbana.
Da qui sono partiti gli iter urbanistici e quelli edilizi che per la Procura di Catanzaro sarebbero inciampati nell’operato dell’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Soverato. Partono così le indagini condotte dai carabinieri a carico dello stesso ex responsabile dell’ufficio tecnico e del titolare della società costruttrice, ma che non toccano nessuno degli amministratori comunali. E quando parliamo di amministratori, si parla di uno dei peggiori soggetti della politica catanzarese e calabrese, Ernesto Alecci del Pd, oggi consigliere regionale dopo aver usato Soverato come trampolino di lancio.
Ma perché parliamo di Soverato proprio oggi? E’ vero, la notizia del sequestro è di sei mesi fa, ma la foto che vedete in alto in copertina è di oggi e gli avvisi di sequestro dei carabinieri sono tutti clamorosamente strappati e messi quasi ai margini dell’eterna incompiuta davanti agli occhi di tutti, quasi invece a voler nascondere il sequestro e quindi a voler nascondere l’intervento dello stato. L’esatto contrario di quanto stanno facendo oggi i parassiti della Calabria a Melissa.









