Praia. Il Grande Pioppo di via Turati ferito a morte

E’ proseguito senza sosta e ritegno l’accanimento distruttivo nei confronti del Grande Pioppo di Via Turati, il grande patriarca di 170 anni che ha segnato con la sua presenza la storia e le vicende di questa comunità. Ferito a morte, ridotto all’agonia, un moncherino mutilato senza ormai forma se non quella di un appendi abiti. Una vergognosa vicenda  che ha precise responsabilità morali.

Infatti solo qualche anno fa, quando una squadra di specialisti del Corpo Forestale dello Stato hanno effettuato un’ispezione sulla pianta nell’ambito delle procedure di riconoscimento di monumentalità voluta da Italia Nostra ed IMPEDITA ED OSTACOLATA dal comune di Praia a Mare al pari del  nostro  Viale dei Platani, il Grande Pioppo era rigoglioso, integro, un gigante possente, vigoroso e bellissimo, da tutti ammirato, una sentinella nel mezzo del paese. Mai un ramo caduto, mai uno sbrancamento. Ma l’invidia per la sua bellezza che Italia Nostra ha cercato in tutti i modi di tutelare ha armato una mano distruttiva. E cosi prima le sue radici sono state strappate dagli scavi per istallare proprio sotto la sua chioma un’area  giochi che poteva essere spostata o collocata altrove, poi è arrivata a freddo l’ora della sua capitozzatura: grandi rami integri recisi, ferite innumerevoli lungo le grandi branche, riduzione drastica della chioma, insomma una vera e propria coltellata  alla schiena, e gli effetti si sono visti immediatamente, nel volgere di appena un anno.

Ma quella capitozzatura non bastava, doveva proseguire e siamo giunti a ieri: il 7 febbraio 2022, sulla base di una valutazione visiva di un agronomo le seghe hanno completato l’opera: ma quello che noi abbiamo visto e che mostriamo sono ancora una volta rami integri tagliati, fatti a fette e certamente trasportati in qualche centrale a biomasse, come lo furono i rami capitozzati dei platani. Sulla base di una sola valutazione visiva si poteva  verificare e decretare  il rischio sbrancamento e schianto dell’intera pianta o andavano salvaguardate e salvate invece le parti sane che costituivano quasi la gran parte e che invece sono state mozzate? Sono state effettuate prove tecniche  per valutare la stabilità della pianta? Non lo sappiamo, lo chiederemo e verificheremo.

Certo è che  questo grande  Patriarca della cittadina di Praia a Mare è stato  scientemente e barbaramente violentato e colpito  nel suo ciclo vitale  naturale  e la sua fine, ormai decretata, ricade interamente sulla coscienza e sulla responsabilità  di chi non avendo  alcuna sensibilità per il nostro Creato non  potrà lascerà alcun segno e memoria. Oggi Praia a Mare  è più povera.

Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino