Apprendiamo dai vari giornali e dai social network della costituzione del “Coordinamento no comune unico” in sostegno delle ragioni del No sulla fusione dei comuni del prossimo Referendum del 26 marzo.
Per un chiaro, sano e produttivo dibattito sulla fusione delle 5 municipalità e per creare le condizioni affinché ci sia una scelta cosciente e responsabile da parte dell’elettore, nonché una forte partecipazione democratica, il Movimento Presila Unita per il Si chiede di venire a conoscenza del direttivo e dei membri del “Coordinamento” e di indire dei confronti pubblici sulla proposta referendaria.
In questo modo, potremo creare dialoghi e dibattiti andando nel merito del Referendum. Pertanto, elaborare ragionamenti lontani dalle polemiche e dai commenti dei social, che certamente rappresentano luoghi di incontro, ma, delle volte, sorgenti di cattiva informazione e di scarsa aggregazione civica.
Per quanto riguarda i dubbi su un possibile “disegno politico” celato dietro la consultazione, replichiamo e ricordiamo che la proposta è (ed in questo siamo primi in Italia) ad iniziativa popolare, sostenuta da circa 2000 firme raccolte presso i cittadini di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Dunque, un quesito che parte dal basso in piena concordanza con i principi di partecipazione e spirito di cambiamento.
In merito alla gestione dei servizi, la fusione, che manterrà i dipendenti delle municipalità originarie, non inciderà, ne in quelli di competenza comunale, ne in quelli di altri enti e verrà garantito, anche la permanenza degli ex edifici municipali dei comuni originari, per l’equo decentramento dei servizi.
Inoltre, un unico comune avrà maggiore possibilità di intervento nella risoluzione dei problemi del territorio senza restare nel pantano organizzativo, che contraddistingue quei casi in cui si richiede l’accordo di più Amministrazioni comunali. A questo si aggiunge il maggiore peso istituzionale del nuovo comune.
Il Comitato sarà garante affinché Spezzano Piccolo, senza amministrazione, avrà le stesse opportunità degli altri. In questa maniera si ragione come un’unica entità, come già stiamo facendo da 5 anni.
Pensare in prospettiva il territorio, potrà garantire il giusto viatico in contrasto allo spopolamento della Presila e cercare di costruire un futuro sostenuto dalle giovani menti presenti, che spesso vengono sottovalutate e depauperate del loro valore.
Con la fusione in un singolo comune si supereranno sicuramente tutti i campanilismi e i comportamenti che hanno fatto fallire l’unione. La legge sul riordino dice che dopo un determinato intervallo di tempo dall’unione, si deve procedere alla fusione (propedeutica). Sarà questo il motivo per cui è fallita?
Sulla questione delle legge elettorale, il cambiamento è stato fatto per tutelare il No. Resta il fatto che si tratta sempre di un referendum consultivo.
Infine, ribadiamo che Villa Brutia o Casali del Manco avrà minori costi di struttura e, dunque, maggiori risorse da destinare ai servizi, ai cittadini e alle imprese, questo accompagnato dalla possibilità di ridurre il livello della tassazione e investire in opere pubbliche. Infatti, il piano strategico e le idee le devono mettere in campo i futuri candidati a sindaco. Per questo motivo viene sconvolta la logica del parentado. Conseguenza, salterà fuori la qualità.
Movimento Presila Unita