In occasione della Giornata mondiale contro la tortura, che si celebra il 26 giugno, la Rete di Supporto per le Persone Sopravvissute a Tortura (ReSST), che riunisce enti pubblici e privati e ONG che offrono programmi o servizi specializzati per assistere chi ha subito tortura e altre gravi violenze, ha presentato presso l’Accademia Lancisiana il Primo Report annuale 2024.
La rete è nata a dicembre 2024 dalla collaborazione di KASBAH, Caritas con Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale (Ciac), Medici Contro la Tortura (MCT), Medici Senza Frontiere (MSF), Medici per i Diritti Umani (MEDU), NAGA e SaMiFo ASL Roma 1 proprio allo scopo di informare e sensibilizzare sulla tortura e le sue conseguenze, migliorare la disponibilità e la qualità dei servizi per la riabilitazione delle persone sopravvissute a tortura, promuovere attività di ricerca scientifica, formazione e aggiornamento professionale.
La tortura è una pratica universalmente vietata ma ancora presente in oltre 140 paesi e spesso connessa all’esperienza migratoria (solo nel 2022 si sono registrati oltre 100 milioni di migranti forzati), dove nello spostamento forzato di persone si registrano forme estreme di violenza.
Il report evidenzia che nel 2024 su 2.618 casi trattati la percentuale maschile è decisamente superiore a quella femminile toccando il 62,7%, mentre la maggior parte delle persone ha subito tortura nei paesi di transito 64.6% (la percentuale del Paese di origine è di 35.4%).
Tra le motivazioni che spingono a questi trattamenti degradanti, violenti e inumani spiccano quelle economiche (51%) seguite da quelle che riguardano l’orientamento politico (24%) e solo al terzo posto quello religioso (7%).
Il documento evidenzia anche che tortura fisica e psichica si equivalgono in termini numerici (rispettivamente 43% e 44%) e vengono praticate da trafficanti 33% e pubblici ufficiali 28%, solo il 3% da datori di lavoro.
Tra gli oltre 14.000 servizi sanitari erogati le consultazioni psicologiche individuali sono quelle più richieste (43%) seguite dalle prestazioni di medicina generale (34,2%), altissime anche le consulenze per assistenza sociale (77%)
È possibile avere maggiori informazioni sulla Rete Italiana per il Supporto alle Persone Sopravvissute a Tortura (ReSST) sul sito www.controlatortura.it.