Provincia di Cosenza. Le “acrobazie” della dirigente Gentile e le nomine degli amichetti della Regina

PROVINCIA DI COSENZA: LE PRODEZZE DELLA DIRIGENTE GENTILE E LE NOMINE DEGLI AMICI DELLA SUCCURRO  

Abbiamo già parlato della dirigente Antonella Gentile della Provincia di Cosenza, donna distinta ma non amata dai suoi colleghi che la ritraggono con l’ingeneroso nomignolo della “Dirigentissima” (soprannome goliardico datole dal collega dirigente Carravetta, ex sindaco di Trenta e amico degli amici), accusandola di troppo zelo e tanta voglia di emergere a discapito altri dirigenti, funzionari e segretari generali protempore… un soprannome sopportabile in fin dei conti, anche in relazione alla retribuzione di 105.577,87 euro all’anno, circa 5.000 euro netti al mese senza contare bonus, interim, eccetera… (ultimo compenso annuo lordo dichiarato sul sito della Provincia). 

L’avvocato Gentile è dunque l’architrave della Provincia, la dirigente di più lungo corso dell’ente e quella che ha retto un po’ tutti i settori. Sicuramente avrà tanti meriti, ma le malelingue dicono che tale resilienza della dirigente sia dovuta anche ad una sua forte specializzazione: essere sempre al servizio incondizionato di chi guida l’ente. Pallapalliana con Oliverio, cazzara con Occhiuto, incappucciata con Iacucci e adesso seguace della regina con la Succurro. Sempre pronta, dicono gli interni, a fare quello che i segretari generali non vogliono fare o firmare e a ricevere ordini dai (pre)potenti. Ultimamente poi ci dicono sia anche consuocera di un noto dirigente del Pd cosentino, ma qui sorvoliamo perché nei pettegolezzi o nel gossip se preferite è difficile avere fonti confermate. 

Perché però – vi chiederete – dedichiamo così tanta attenzione alla dirigente Gentile proprio in questi giorni? Lo facciamo perché la Dirigentissima, che sperava di passare in santa pace questi 18 mesi prima della pensione, ha passato in realtà delle vacanze pasquali molto agitate: ripresasi dal trauma di essere costretta a demansionare e retrocedere onesti funzionari della polizia provinciale, ha dovuto firmare proprio il Venerdì Santo delle nuove nomine. 

Sono stati innominati dalla Gentile infatti 4 dirigenti, dopo averne presieduto la commissione che aveva selezionato gli idonei (all’indomani del netto rifiuto del segretario Cimino di farne parte). Allora sarebbe utile osservare da vicino chi ha nominato la Dirigentissima su mandato della Presidente Succurro.   

In primis abbiamo l’avvocato Giovanni De Rose, nostra vecchia conoscenza, uomo per tutte le stagioni e per tutti i partiti (dal Pd-P2 a Fratelli di ‘ndrangheta) che dirigerà un settore inventato per lui, quello delle relazioni interistituzionali, un settore che non abbiamo capito cosa dovrebbe fare, ma che guarda caso dovrà essere diretto da un fedelissimo di Occhiuto, già capo della sua segreteria e dirigente senza corso al Comune di Cosenza dal 2016 al 2019 con delega al bilancio e alla gestione economica dell’ente. Giusto premiare chi ha portato Cosenza in dissesto… non fa una grinza…  

In secundis, abbiamo il famoso vincitore della selezione sul PNRR che è – combinazione – di San Giovanni in Fiore come la Presidente! L’ingegnere Giovanni Amelio, esperto di antiincendio e specializzato presso l’Università telematica Pegaso in gestione dei disastri (utile, visto il contesto…). Insomma, un profilo coerente con la posizione in tema di fondi europei. Un professionista giovane, forte di un’esperienza di 4 mesi come consulente del Commissario calabrese al dissesto idrogeologico. Il profilo perfetto per la Provincia di Cosenza. Del resto, ci eravamo già chiesti come mai un bando fotocopia che cercava avvocati o economisti esperti in fondi europei, fosse stato ripubblicato con una nuova postilla che assegnava una preferenza proprio ad eventuali esperti in rischio idrogeologico. Ecco, ora abbiamo la risposta. 

Meno gustose le nomine di Meranda, dirigente al Bilancio e al Patrimonio, e Morrone, dirigente alla Viabilità, profili più anonimi e mansueti, anche se vicini al centrodestra, sui quali ci riserviamo di tornare. 

Non ci resta allora che rivolgerci alla Gentile. Cara dottoressa, noi le vogliamo bene e la stimiamo, ma dopo tanti anni di onorato servizio perché macchiare la sua carriera consegnandosi alla Succurro e a questa destra reazionaria, oseremmo dire qualunquista e anche molto massomafiosa? Se lascia vincere la prepotenza del potere oggi, se oggi ripudia il diritto in nome degli interessi di chi comanda, domani cosa succederà quando ci saranno appalti milionari? 

Insomma, dottoressa, ci ripensi e attenzione che i cambi di regime avvengono spesso anche prima del previsto e qualche amico silano ci dice che non tira una buona aria a San Giovanni in Fiore…