Provincia di Cosenza, ora anche Flavio Stasi è “malapolitica”

Abbiamo sempre sostenuto in maniera convinta Flavio Stasi, sia quando ha clamorosamente battuto il favoritissimo generale Graziano ed è diventato sindaco di Corigliano-Rossano (con 5 liste contro… 13!!!) e sia quando si è trattato di gestire una maggioranza quanto mai eterogenea per il governo della terza città della Calabria.

Flavio Stasi ha vissuto e sta vivendo tuttora fasi delicatissime per guidare la sua città ed è stato costretto anche ad un doloroso e sanguinoso rimpasto per poter continuare la sua avventura da sindaco. Non essendo mai stato organico ad un partito, Stasi ha provato a giocare d’astuzia in mille modi, a mediare col suo (ex) vicesindaco e con i poteri che rappresenta e anche ad ingraziarsi le simpatie di altri soggetti vicini al Pd ma anche a Forza Italia, tanto ormai tutti sanno che è la stessa, identica cosa. 

Non entriamo nel merito della sua azione governativa perché – davanti ad una situazione così instabile – era davvero difficile poter fare di più e anche i media – che com’è noto sono tutti allineati e coperti a difesa del sistema corrotto di potere – lo hanno “massacrato”, grazie anche alla sua inesperienza comunicativa di fronte ad attacchi così mirati e concentrici. 

Abbiamo valutato persino come “inevitabile” il suo tentativo di avvicinamento al Pd come ultima spiaggia per assicurare alla sua esperienza di governo una minima prospettiva di futuro e l’obiettivo di diventare presidente della Provincia in quota dem poteva persino essere valutato come dignitoso, in ultima analisi.

Tuttavia, caro Flavio, dopo che il corrottissimo Boccia ti ha chiuso malamente la porta in faccia ponendo fina ad ogni speranza per la tua candidatura a vantaggio del pachiderma Nociti, sindaco di Spezzano Albanese, che garantiva più equilibrio alle schifezze del Pd, la reazione di candidarsi ugualmente è stata veramente “suicida”.

Cosa poteva sperare Flavio Stasi dalla sua candidatura da terzo incomodo alla Provincia? Far vincere la candidata del centrodestra Rosaria Succurro, detta anche la regina della Sila o la pupilla di Occhiuto o persino la moglie del soldato… Ambrogio (come poi è puntualmente avvenuto)? O ancora peggio vincere in prima persona trasversalmente per rappresentare plasticamente il “magna magna” della Provincia di Cosenza? Un vero e proprio boomerang per il “guagnune” che aveva fatto sperare nella “rivoluzione” a Corigliano-Rossano: oggi siamo costretti a malincuore a prendere atto del fallimento del progetto iniziale e della deriva di potere dell’ex ragazzo diventato ormai anche lui un “politico” da strapazzo e parte integrante della “malapolitica” che pure aveva combattuto. 

Non avevamo preso in considerazione il successo del pachiderma Nociti, il fantoccio del Pd, in primis perché era lo scenario meno probabile e in secondo luogo perché – se davvero avesse vinto con Stasi candidato – avrebbe voluto dire che il buon Flavio aveva fatto tutto ‘sto casino per nulla e sarebbe stato comunque destinato a una “fine” tragicomica che si sarebbe tra l’altro cercato con le sue stesse mani…

Rimaneva solo una strada a Flavio Stasi per liberarsi da tutto quello che si stava giocando anche sulla sua testa: tirarsi fuori da questo gioco al massacro e salvare almeno la dignità ma non l’ha fatto, perché quando si annusa e si tocca con mano il potere sono in tanti a perdere la testa e giorno dopo giorno siamo sempre più convinti che il Flavio Stasi che vinse le elezioni nel 2019 non c’è più.