Anche a Cosenza ha avuto il via lo squallido teatrino delle elezioni provinciali. Elezioni che ormai da tempo sono diventate una farsa: si eleggono tra di loro. E usano l’ente per i fatti clientelari personali. Come tristemente testimoniato dall’esperienza di Occhiuto, che attraverso la Provincia, ha pagato cambiali elettorali, ha fatto passare le solite determine per gli amici degli amici e ha fatto il bello e il cattivo tempo.
Questa volta l’ordine partito dall’alto è stato singolare: neanche far finta di litigare, tutti con Iacucci.
Grottesca la presentazione della lista del movimento magna magna del generale Giuseppe Graziano, che si chiama “Il Coraggio (?!?) di Cambiare l’Italia”. Lui, che dovrebbe essere consigliere regionale di Forza Italia, dopo aver appoggiato il sindaco del PD a Rossano (con il quale, ovviamente, ha già rotto), adesso appoggia il candidato del PD alla Provincia, senza neanche nasconderlo più di tanto, e lanciando nell’arena Antonio Barone. Si scrive Barone ma si legge Antoniotti ovvero l’ex sindaco destrorso di Rossano, che adesso è diventato alleato di Graziano.
Nel “Coraggio di cambiare” Antoniotti non ha avuto il “coraggio” di far comparire il suo nome ed ha messo quello del suo compagno di merende, Barone appunto.
Della serie: il coraggio di stare un po’ a destra e un po’ a sinistra…ma sempre con il denaro e i poteri forti. E la Santelli, che dovrebbe essere il coordinatore regionale di Forza Italia, tace, a testimonianza della sua totale incompetenza e mancanza di autorevolezza.
Il motto del generale Graziano, come i suoi antenati del Regno delle Due Sicilie, è uno solo: “Siamo pronti all’emigrazione!”. E via, per altre brillanti avventure.
Il Patto del Nazareno in Calabria è consolidato, forte e duraturo! Anche gli Occhiuto si piegano, riconoscenti al PD per la totale assenza di opposizione al Comune di Cosenza.
Insomma, tutti insieme appassionatamente. E senza nemmeno fare finta di litigare.