(di Gisella Ruccia – ilfattoquotidiano.it) – Che fosse un’irriducibile laziale, nonostante avesse professato una dubbia fede romanista ai tempi in cui era ministra della Gioventù nel governo Berlusconi, era notizia nota, in particolare tra i veterani dei lontani newsgroup, cioè quelle vivacissime e litigiose comunità virtuali che popolavano la rete italiana tra gli anni ’90 e i primi 2000.
Ma ieri su X è bastato un tweet di Moussoligno, troll che fece impazzire l’intelligence Usa dopo la bufala virale sull’attentato a Donald Trump in Pennsylvania, per scoperchiare un vaso di Pandora digitale: una ventiduenne Giorgia Meloni, per gli internauti “Khy-ri”, si aggirava scatenatissima su it.sport.calcio tra tifo per la Lazio, spiccato antiberlusconismo, sfoghi atrabiliari contro Mediaset, disgusto per la Lega, zero simpatia per Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Maurizio Costanzo, passione sfrenata per il fantasy e amore indiscusso per il suo cane chiamato Ringhio, e non Benito “per colpa di Aldo, Giovanni e Giacomo”.
Sul suo profilo del 1998, si presentava così: stava imparando a suonare la chitarra “da autodidatta, con scarsi risultati”, provava a cantare, si cimentava come webmaster con un sito tutto suo, molto ‘modestamente’ chiamato ‘www.khy-ri.queen.it’. Non poteva mancare la sua passione faustiana per il fantasy: amava Il Signore degli Anelli, ma anche i libri di Stephen King, Nietzsche, la musica irlandese e quella lirica. Si definiva simpatica ma pungente, affettuosa con gli amici e pronta alla “scazzottata virtuale” con chi le stava antipatico.
E in effetti questa tendenza alla polemica non sembra essersi mai spenta. Basta spulciare un altro suo vecchio sito dedicato alla Lazio, dove campeggiano rubriche caustiche, come “Tiragli un pomodoro!” o “Fagli male!”, contenente foto segnaletiche e anatemi sparsi contro arbitri e Galliani, all’epoca amministratore delegato e vicepresidente del Milan, nonché cruccio imprescindibile della futura presidente del Consiglio. Una volta lo chiama Zio Fester, in un’altra discussione incentrata sulle Pay Tv afferma che i suoi soldi “Berlusca e Galliani non li beccano”, motivo per cui va nel pub col suo ragazzo a vedere le partite. In un altro thread, la giovane Meloni contesta il Tg5 e Studiosport, rei di non aver dato la notizia sul rinvio a giudizio di Galliani per frode fiscale in relazione all’inchiesta sui fondi neri del Milan.
Le chicche migliori però restano le invettive contro Silvio Berlusconi, a cui dedica una velenosa ode satirica che ai tempi furoreggiava su internet, e contro la Lega “anti-romana”, il cui leader Umberto Bossi suscitava nella futura premier “conati di vomito”.
Allo stato attuale, su X in tanti stanno scavando come archeologi digitali tra gli archivi dimenticati dei newsgroup, e ogni ora spunta una nuova reliquia della futura premier. Dalle giaculatorie contro i leghisti a commenti assolutori su slogan come ‘Boia chi molla’, le sorprese, fioriscono una dopo l’altra, come margherite fuori stagione, germogliate dal terreno umido e un po’ buffo dell’internet anni ’90.









