Reggina, respinto il ricorso al Consiglio di Stato

L’anticipazione, prima della sentenza ufficiale, giunge dal Corriere della Sera e così dopo l’udienza al Consiglio di Stato (Sezione Quinta), celebrata nella giornata di ieri, arriva la sentenza ultima della giustizia ordinaria sul caso Reggina.

Secondo quelle che purtroppo erano le previsioni, anche il Consiglio di Stato come la giustizia sportiva (Covisc, Figc, Coni) e il Tar ha respinto il ricorso della società amaranto, la quale di fatto non ha portato elementi nuovi alla discussione, rispetto a quanto accaduto nei precedenti gradi di giudizio tra la giustizia sportiva e ordinaria. La Reggina è così fuori dal professionismo e ripartirà dalla Serie D, il Brescia sarà riammesso in Serie B. Si rimane in attesa del dispositivo ufficiale. In città grande amarezza per la profonda presa in giro di avventurieri senza scrupoli ai quali ha dato corda anche un insospettabile uomo dello stato come il signor Cardona, che oggi dovrebbe vergognarsi molto di più rispetto al faccendiere Saladini.

Il Corsera scrive: “… Il Lecco e il Brescia giocheranno nel campionato di serie B 2023-24. L’ultimo via libera arriva dalla sezione quinta del Consiglio di Stato, che ha bocciato i ricorsi presentati da Perugia e Reggina e confermato quanto già stabilito dal Tar del Lazio dopo i due gradi di giustizia sportiva…”.

Anche il Corriere dello Sport ha pubblicato la notizia mentre la Gazzetta dello Sport, dopo averla pubblicata, l’ha rimossa.

Poco prima delle 18 è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza con cui respinge il ricorso della Reggina e condanna gli amaranto a lasciare il professionismo. Si ripartirà dai dilettanti e ora sarà corsa contro il tempo per ottenere l’accesso alla D.

 “P.M.Q. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, così decide: a) respinge il ricorso principale e, per l’effetto, conferma la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, n. 13173/2023”.

Secondo i giudici del Consiglio di Stato “le censure dedotte dall’appellante sono del tutto generiche”. Censure che, scrivono i giudici, “mirano in sostanza a ottenere una sorta di esonero dalle procedure e dagli adempimenti ordinariamente previsti per l’iscrizione al campionato di calcio, in violazione della nota autonomia dell’ordinamento sportivo e della esigenza di salvaguardia del superiore principio di par condicio dei partecipanti ai campionati”.

Adesso manca solo la formalità del Consiglio Federale, che nelle prossime ore completerà gli organici dei campionati di Serie B, Serie C (viene ripescata la Casertana) e del girone I della Serie D nel quale sarà inserita la Reggina. Tra i cadetti dunque giocheranno Brescia e Lecco, che resta in B dopo la bocciatura del ricorso del Perugia. Per i biancoazzurri esordio in campionato domenica 3 settembre nello stadio Rigamonti a porte chiuse contro il Cosenza, ironia della sorte la squadra dalla quale è stato condannato alla retrocessione in C dopo la doppia sfida dei playout. Con tanto di scontri con la polizia e con i tifosi cosentini dopo il gol di Meroni che aveva condannato il Brescia alla Serie C. 

La decisione rimbalza anche sui ranghi della serie C dove entra la Casertana, mentre solo nei prossimi giorni si capirà da dove ripartirà la Reggina, comunque nell’ambito dilettantistico. La vicenda riguardava la tempistica di alcuni pagamenti, requisiti fondamentali per potersi iscrivere al campionato. Il club calabrese non aveva rispettato le scadenze federali (la data era quella del 20 giugno) sulla base di quanto aveva indicato il Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria, che aveva invece disposto il pagamento “entro il 12 luglio”. “Entro”, quindi non “il”, un passaggio che ha portato i giudici amministrativi a dare ragione alla Federcalcio, sia in sede di primo grado al Tar, sia al Consiglio di Stato.