Reggio, Accademia di Belle Arti. Il silenzio “inadempimento” del Miur: una storia infinita

Il Silenzio. Inadempimento dell’amministrazione Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Accademia.

Il silenzio “inadempimento” dell’Amministrazione quale violazione dell’obbligo di pronunciarsi in modo espresso sull’accoglibilità o meno di una sentenza o ordinanza ad essa avanzata è diventato adesso il vero problema dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. L’Amministrazione, Ministero e Accademia, sono infatti, tenute ad adottare un provvedimento sulle istanze pervenute e sulle quali dovevano provvedere.

Dopo ben quattro sentenze favorevoli al prof. Pietro Sacchetti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, rappresentato e difeso dagli avvocati Sebastiano Bellino e Rosario Infantino, anche il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), in data 30/10/ 2020, ha pronunciato l’ordinanza sul ricorso proposto dal prof. Francesco Scialò, rappresentato e difeso dall’avvocato Fabio De Simone Saccà, respingendone l’istanza. E con questa sono cinque.

Il silenzio ingiustificabile e inammissibile del Ministero e dell’ Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nel suo rappresentante legale, inadempienti nel non far procedere l’esecuzione delle sentenze e delle ordinanze, favorevoli al prof. Sacchetti, seppur quest’ultimo ha proceduto a diffidare le due amministrazioni, senza riceverne risposta alcuna, impediscono il ripristino di quelle procedure elettorali che avrebbero portato alla nomina legittima della figura istituzionale accademica del Direttore.

L’ex Direttore uscente, prof.ssa Maria Daniela Maisano, ancora oggi ruolo nel ruolo di reggente, ha già completato i suoi due mandati direttoriali, svolto la prorogatio prevista dalla legge, ed è ancora lì ( passato un altro anno) a determinare decisioni all’interno di un Consiglio Accademico che pur decaduto dal mese di luglio, ha continuato indisturbato a riunirsi fino al mese di ottobre u.s. , deliberando atti, e pubblicando bandi e concorsi per esterni, con il rischio di veder invalidato ogni atto considerato per la legge illegittimo.
Il Ministero non può ancora oggi, dopo l’ennesimo invito a procedere, “ chiudere nuovamente gli occhi” e abbandonare un’istituzione che, oltre ad essere priva dell’organo Direzione, è mancante di un Consiglio Accademico, un Nucleo di Valutazione e prossimamente anche di un Presidente. L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria ha il diritto di avere un Direttore per come previsto dalla legge, ma soprattutto nel rispetto di quelle che sono le procedure e i criteri selettivi per la sua legittima proclamazione. Il Ministero non può far finta di non conoscere la situazione attuale dell’accademia reggina, ormai nel limbo da più di un anno, e che ha una comunità che attende da tempo chiarezza e giustizia.
Una storia infinita…