Reggio, il clan De Stefano gestiva l’affare rifiuti: arrestato anche un ex superlatitante

E’ in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione della Polizia di Stato per l’esecuzione di 5 fermi di indiziato di delitto disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di elementi di vertice e affiliati di rilievo della potente cosca DE STEFANO di Reggio Calabria (RC), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa e varie estorsioni.

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria ha svelato i poliedrici interessi economici e le modalità di infiltrazione nel lucroso settore imprenditoriale dello smaltimento dei rifiuti da parte del clan DE STEFANO egemone nella città di Reggio Calabria.

Trash è il nome che gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato all’operazione che questa notte ha portato in carcere alcuni elementi di spicco della cosca.
I soggetti fermati su ordine della D.D.A. di Reggio Calabria sono accusati di aver fatto parte nell’ambito della cosca DE STEFANO, di un’articolazione finalizzata a garantire il sostanziale controllo della società a capitale misto Fata Morgana S.p.a. che gestiva la raccolta differenziata dei rifiuti, nonché di alcune società a capitale privato operanti nell’indotto, ed in particolare nella fabbricazione e manutenzione dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti, imponendo il pagamento di ingenti somme di denaro a titolo di estorsione, la scelta di fornitori compiacenti e l’assunzione di personale gradito.
Tra gli arrestati c’è anche Orazio DE STEFANO, elemento di primo piano dell’omonima cosca di Archi di Reggio Calabria. Orazio DE STEFANO è stato latitante per sedici anni e venne catturato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria nel 2004. Oggi è ritenuto il vertice della linea gerarchica, interna alla cosca DE STEFANO, a cui era stata delegata l’infiltrazione del settore della raccolta dei rifiuti e la stipula di patti spartitori con altre cosche della ‘ndrangheta coinvolte nello stesso settore. Era lui che impartiva le direttive strategiche ai sodali dell’organizzazione che controllava il comparto rifiuti.