Pagando, inevitabilmente profumatamente, il centro di formazione “Unimorfe” di Condofuri assicurava qualsiasi tipo di attestato o certificato. Lauree e diplomi in primis, ma non solo. Il ventaglio di opportunità – fasulle secondo le conclusioni di Procura e Gip inerenti l’inchiesta “Lucignolo” – è stato ricavato da Guardia di Finanza e Polizia Metropolitana dalle denunce – tantissime – delle vittime dei raggiri e dalla documentazione rinvenuta negli uffici del centro di formazione e degli studi o abitazioni di numerosi indagati.
Puntavano a un ulteriore salto di qualità i principali indagati di “Lucignolo”, i tre colpiti da misura cautelare in carcere (Maria Saveria Madaffari, detta “Mary”, la madre Anna Maria Mangiola, e la sorella Fortunata Giada Modaffari) ma anche il cerchio magico che ruotava attorno. Fiamme Gialle e Polizia metropolitana hanno riscontrato che non si limitavano ai tradizionali canali di comunicazione o pubblicitari – «entrambe le pagine Facebook sono riconducibili alla Modaffari Maria Saveria, sponsorizzano e pubblicizzano corsi universitari e master online, abilitazione all’insegnamento in Spagna con lezioni in modalità residenziale; tirocinio convalidato con esperienza come docente oppure certificato in Spagna; assistenza in tutte le fasi di omologabilità e riconoscimento Miur».
Ed al pool di indagine non è sfuggito l’articolo del 6 gennaio 2019 in cui si annunciava «che il noto Festival canoro di Sanremo 2019 sarà un trampolino di lancio per il consorzio universitario, perché nell’occasione presenterà il progetto del corso di alta formazione di canto e recitazione in collaborazione con l’Accademia Artisti di Roma ove verranno attivati percorsi di tirocinio e stage a Cinecittà». Con un testimonial d’eccezione (secondo la loro versione): «Affiancati dall’attore/regista/scrittore Sìlvio Muccino».
Intanto, iniziano questa mattina gli interrogatori di garanzia davanti al gip Caterina Catalano per gli indagati colpiti fa misura cautelare. Oggi sarà il turno di Anna Maria Mangiola, Maria Saveria Modaffari e Fortunata Giglio Modaffari, madre e figlie arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Lucignolo” condotta dal procuratore di Reggio Giovanni Bombardieri e dal pm Paolo Petrolo. Tra le accuse, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata a truffa e falso ideologico. Nella stessa inchiesta sono coinvolte altre 5 persone, in atto agli arresti domiciliari, mentre altri due indagati rispondono a piede libero con la misura di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.