“Reggio, disastro ambientale in via Lia e le istituzioni tacciono”

“Siamo di fronte a un disastro ambientale, un pericolo per la salute pubblica. E le Istituzioni tacciono”. Così Nuccio Azzarà, ex sindacalista della UIL e cittadino attento alle dinamiche sociali e civiche di Reggio Calabria, lancia l’allarme su quanto sta accadendo in via Lia, precisamente nel tratto che sale dallo sbocco dell’autostrada.

Una discarica abusiva a cielo aperto lunga circa 700 metri, tra rifiuti speciali, ingombranti, sacchetti, mobili abbandonati, materassi e materiale di risulta. Il tutto in una delle zone più panoramiche della città, con vista mozzafiato sullo Stretto.

“È una strada meravigliosa – racconta Azzarà – da cui si vede tutta Reggio. Eppure, da mesi, è diventata una fogna a cielo aperto”.

Azzarà, dopo una segnalazione ricevuta dieci giorni fa, si è recato personalmente sul posto, documentando la situazione con un video che ha poi portato anche all’attenzione della nostra emittente RTV.

“Sono tornato sul posto a distanza di dieci giorni e, incredibilmente, la situazione è addirittura peggiorata. Il ciglio della strada è completamente coperto di rifiuti. Un tappeto maleodorante e pericoloso”.

L’ex sindacalista non usa mezzi termini: “Qui non stiamo parlando di inciviltà, ma di veri e propri atti criminali. La normativa in tema di reati ambientali è chiara: anche un solo sacchetto abbandonato costituisce reato. Siamo di fronte a tonnellate di rifiuti. Mi chiedo cosa aspettino le autorità ad intervenire”.

Azzarà solleva una questione ancora più grave: l’inerzia istituzionale.

“Chi passa da quella strada? Le forze dell’ordine ci transitano, possibile che nessuno abbia fatto una segnalazione ufficiale? Possibile che non si sia attivato un procedimento per omissione di atti d’ufficio? Ora, il video e il servizio di ReggioTV sono una prova schiacciante. Le autorità non possono più ignorare questa situazione”.

Oltre al danno ambientale e al rischio sanitario, Azzarà sottolinea il danno economico per la collettività.

“Per smaltire una discarica di questo tipo – spiega – servono interventi eccezionali, con costi che potrebbero superare i 200.000 euro. E parliamo di denaro pubblico. In una città dove almeno il 50% dei cittadini non paga la Tari, questi sono costi che gravano su chi già fa il proprio dovere”.

La denuncia è chiara, accorata, ma soprattutto supportata da documentazione visiva e dati di fatto.

“Non ci troviamo davanti a un semplice caso di inciviltà – conclude Azzarà – ma a un vero e proprio caso di criminalità ambientale. E l’indifferenza di chi dovrebbe agire è altrettanto colpevole”.

Intanto via Lia continua a restare prigioniera dei rifiuti. I cittadini aspettano risposte. E interventi concreti.