Fratelli di ‘Ndrangheta in salsa calabro-campana
In questi giorni abbiamo assistito in provincia di Reggio Calabria alla passerella di uno degli esponenti di punta del partito della Meloni, ovvero il magnifico Edmondo Cirielli, sottosegretario del Governo, nonché papabile candidato alla presidenza della Regione Campania in quota fratelli di… Camorra.
Il dato politico è che il partito di sora Giorgia abdica a qualsiasi pretesa sulla scelta del candidato a sindaco per il Comune di Reggio Calabria, per favorire l’avanzata dell’orripilante Ciccio “bummino” Cannizzaro notoriamente uomo della “manina” (ché dire mano sarebbe davvero troppo!) nera della provincia reggina.
Chiaramente il magnifico Cirielli vorrà in cambio l’investitura per la presidenza della Campania, visto anche che il forzista Martusciello è stato preso con le mani nella marmellata a Bruxelles e pertanto, la paura fa novanta, si è defilato dalla corsa.
Il magnifico Cirielli ed il suo entourage sono conosciuti anche per svariate indagini e rinvii a giudizio per associazione esterna di natura camorrista e pertanto non disdegna ad avere buoni uffici con la potente ‘ndrangheta reggina.
Pertanto, fa affiliare al suo staff il celebre ex finanziere e consigliere regionale Creazzo (a processo per reati di ‘ndrangheta in appello alla Procura di Reggio Calabria) e il famigerato Peppe Neri, che ormai scaricato anche dai suoi ex protettori si trova costretto ad affrontare un duro processo, che non sembra poter finire bene visto l’enorme fascicolo depositato dalla Procura reggina, ma soprattutto dalle continue richieste di arresto da parte della Procura stessa, per quanto rigettate dalla Cassazione.
Ritornando al magnifico Cirielli, il coordinamento reggino di Fratelli di ‘ndrangheta lo accoglie come un Re e se lo scarrozza come un trofeo a destra e manca per far capire dove il potere risiede.
Lo accoglie in particolare il fratello dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, il mitico 15%, al secolo Tino, in maniera tale da sancire il ritorno del fratellone “mammasantissima” nella scena politica reggina.
Insieme al 15% Tino Scopelliti fa la padrona di casa la consigliera comunale di Plati (paese con la più alta percentuale di ‘ndranghetisti d’Italia) Ersilia testa di legno Cedro.
Ma chi è costei? Nessuno la conosceva tranne il Neri. La fa nominare coordinatrice cittadina del principale partito d’Italia e la governa dall’esterno (perché il Neri è stato messo alla porta da Fratelli d’Italia per le vicissitudini di cui sopra), ed insieme alla Cedro fa nominare i suoi sodali Franco Germanò, Giuseppe Quattrone, Saverio Laganà e l’ottimo Giuseppe Agliano.
La testa di legno Cedro si fa notare subito per le sue innate capacità politiche e presiede un raduno di commemorazione dei caduti delle foibe, dove con fiori in mano al grido di “Presente” in classico stile fascista si unisce con orgoglio ad un gruppetto di nostalgici. Però chi è una testa di legno non percepisce il pericolo, perché purtroppo per lei persino la… digos nota che erano anche presenti soggetti con daspo politico insieme ad alcuni ben noti componenti di… Ordine Nuovo, ops.
Ma la Cedro secondo voi può mai fermare la sua marcia politica verso un futuro glorioso per le truppe di Fratelli di ‘ndrangheta? La risposta è scontata. La Cedro al grido di “Boia chi molla” attacca persino il Vescovo di Reggio Calabria Morrone e lo indica come nemico di Reggio perché vuole spostare il Seminario e mettere per strada i poveri seminaristi (cosa che poi si è rilevata non vera), ma non contenta incita la folla a non sottoscrivere l’8 per mille a favore della chiesa cattolica… Minchia!
Ma l’endorsement di Neri non finisce con la Cedro. Infatti, l’impavido Neri di Fratelli di ‘ndrangheta piazza anche Franco Germanò nel coordinamento reggino. Il soggetto è un noto politico di Reggio Calabria già assessore di Scopelliti, segretario di Alberto Sarra, di Sandro Nicolò e dello stesso Giuseppe Neri. Una sorta di “feticcio”…
Le domande nascono spontanee: il Germanò ha rapporti con associazioni criminali? Oppure è un confidente della Procura? O infine semplicemente porta male? La risposta la lasciamo ai posteri.
Nel coordinamento ritroviamo anche una vecchia conoscenza della politica dello Stretto, il mitico ex assessore di tutte le Giunte scopellitiane, il grande Giuseppe Agliano. Cameriere (con tutto il rispetto per chi svolge la professione per bisogno o anche solo per passione) di Scopelliti passato alla storia perché voleva far diventare i cimiteri reggini “vivibili” e per le sue note frequentazioni a Reggio Nord con personaggi attigui al clan De Stefano.
Poi ci sono due membri da sempre vicini a Giuseppe Scopelliti ovvero Giuseppe Quattrone (famoso a dire il vero più per le frequentazioni della moglie in tutte le segreterie politiche) e Saverio Laganà, medico reggino ed ex uomo di Scopelliti nella scassata Asp reggina.
Tutti questi signori sono accomunati fra di loro per aver ricevuto direttamente od indirettamente (figlie, compagne, parenti, amanti eccetera) incarichi al Consiglio regionale dà Giuseppe Neri, Ras di Catona e uomo degli Araniti.
Ma cara sora Giorgia Meloni, Neri è ancora in Fratelli d’Italia o non c’è? Certo che c’è: il magnifico Cirielli afferma che deve rientrare al più presto nel partito perché le Procure sono brutte e cattive e la Magistratura è faziosa e antifascista.
Forza Reggio… Fratelli di ‘ndrangheta c’è…