Reggio, Gotha. Perché Paolo Romeo sceglie Scopelliti al posto di Naccari Carlizzi e gli affianca Sarra e Zoccali

Il 15 gennaio prossimo inizia l’appello per il processo “Gotha”, il procedimento che ha cambiato la storia di Reggio Calabria. E inevitabilmente si riaprirà l’eterno capitolo del dualismo tra Scopelliti e Falcomatà.

DALLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO DEL PROCESSO GOTHA A REGGIO CALABRIA: PERCHE’ PAOLO ROMEO SCEGLIE SCOPELLITI

La cristallizzazione attraverso le convergenti dichiarazioni dei pentiti in ordine all’esistenza di un varco del fronte associativo aperto verso le istituzioni attraverso la dote della Santa ha indotto gli inquirenti alla ricerca di elementi probatori per l’individuazione di soggetti “ponte” appartenenti agli apparati istituzionali. E’ evidente che l’affiliato dotato della Santa  trova un corrispondente soggetto laico nelle istituzioni, che pur non essendo formalmente affiliato, e senza provenire dalle file dell’organizzazione criminale, assicura l’interlocuzione degli apparati istituzionali con l’organizzazione criminale per il perseguimento degli interessi illeciti di quest’ultima.

E’ stata pertanto attribuita rilevanza probatoria ad un nutrito numero di procedimenti penali nei quali emerge un costante riferimento ad Alberto Sarra. Si tratta in prevalenza di intercettazioni telefoniche e ambientali molto spesso non già de relato ma che riguardano
lo stesso Sarra che interloquisce alla pari con soggetti che sono risultati essere esponenti di vertice delle varie cosche di ‘ndrangheta.

E’ stata altresì evidenziata in tale contesto anche la crescita, da un punto di vista politico, dello stesso Sarra, individuando tutte le occasioni elettorali a cui Sarra ha partecipato e il supporto ‘ndranghetistico di cui lo stesso ha fruito.
Sullo sfondo delle campagne elettorali e della stessa candidatura del Sarra, è risultata costante la regia dell’avvocato Paolo Romeo accanto all’avvocato Giorgio De Stefano, soggetti che sono stati in grado di formare delle vere e proprie coalizioni in senso politico  che poi hanno favorito l’ascesa di Giuseppe Scopelliti prima a sindaco di Reggio Calabria, a partire dal 2002, e quindi a presidente della Regione Calabria.

Sono state individuate una serie di costanti nelle condotte, in particolar modo, e di Alberto Sarra e di Paolo Romeo, per effetto delle quali lo stesso Giuseppe Scopelliti diveniva allo stesso tempo ostaggio e però beneficiario del sistema, quello stesso sistema che assicurerà alla ‘ndrangheta di vertice di infiltrarsi soprattutto nelle società partecipate del Comune di Reggio Calabria nella componente privata, di fatto appropriandosi della partecipazione al 49% della componente privata.

L’attenzione degli investigatori muove dalle elezioni comunali di Reggio a partire dal 2002. Paolo Romeo, che risulta vero artefice della campagna elettorale del 2002, decideva di non appoggiare Demetrio Naccari Carlizzi, che era visto come il naturale successore del sindaco Italo Falcomatà, deceduto nel dicembre del 2001, e invece decideva di sostenere Giuseppe Scopelliti.

Il Romeo optava sul sostegno a Scopelliti in quanto, a differenza del Naccari, che riteneva un soggetto tecnicamente capace, questi ai suoi occhi appariva come un soggetto manovrabile, gestibile, condizionabile. Inoltre in altri ambiti era stato deciso che Scopelliti sarebbe stato il candidato da sostenere con i metodi che erano quelli della massoneria segreta, che fungeva da collettore del sostegno elettorale della ‘ndrangheta.
Le elezioni del 2002 vengono individuate quale prima occasione elettorale in cui il disegno di Romeo e Giorgio De Stefano veniva attuato, in quanto in precedenza Franco Zoccali, Scopelliti e Sarra, che erano i tre pilastri portanti della strategia di Romeo, avevano concorso autonomamente, anche con posizioni antagoniste. Sicché, ad esempio, alle Regionali del 2000 l’unico vincitore di quello schieramento era stato Scopelliti.

Nel 2002 invece Giuseppe Scopelliti riuscirà ad ottenere l’affermazione elettorale e la designazione a sindaco di Reggio; Sarra invece risulterà eletto al consiglio provinciale, in vista dell’ambizione di Paolo Romeo di farlo approdare in Regione.
Alberto Sarra, infatti, era il primo dei non eletti alle Regionali del 2000. L’elezione di Scopelliti a sindaco, che nei fatti rinunciava all’incarico regionale, di fatto avrebbe consentito al Sarra di entrare in Consiglio regionale.
Nel 2004, sempre secondo il progetto di Paolo Romeo, Umberto Pirilli veniva eletto all’Europarlamento liberando sostanzialmente un’altra posizione e Sarra diventava assessore regionale occupando un posto nella Giunta.