IL CAPODANNO PIÙ CAZZO… PAZZO DEL MONDO
Quest’anno per Capodanno non avevamo previsto, visti i soggetti mosciarelli in campo, di eleggere il PERSONAGGIO 2024. Ma dopo il Capodanno Rai dal bellissimo lungomare di Reggio Calabria, lo scettro di PERSONAGGIO DEL 2024 va di diritto ad ANGELO DEI RICCHI E POVERI. Il titolo è stato guadagnato ad una manciata di minuti/secondi dallo scoccare del nuovo anno. Il povero presentatore, “padre Liorni” stava per iniziare il countdown quando il nostro eroe ANGELO è esploso nel deflagrante: “Aprite il microfono, teste di cazzo”. Un urlo alla Munch, un vaffa che ricorda i tempi migliori di Beppe Grillo, un grido liberatorio di fronte alla sonnolenza che stava aggrovigliando tutti i presenti allo spettacolo.
Sui social molti si scagliano contro il pubblico presente per la carestia generale di applausi e di gente che canta. Ma voi mettetevi nei panni di quei poveri cristi, che dopo ore e ore di fila, mentre si aspettavano il concerto più bello dell’anno, hanno constatato che buona parte dei cantanti (non tutti) sono stati costretti a cantare in playback. A chi non veniva l’abbiocco, la sonnolenza, la depressione. Voi pensate un po’ se Laura Pausini, che nelle stesse ore incantava la piazza di Messina, si fosse messa a cantare registrata. Oppure pensate allo stesso Achille Lauro a Cosenza, o J-Ax a Corigliano-Rossano. Chissà se anche lui – J-Ax – era in playback a Reggio prima di partire per lo Jonio. Non parliamo poi di quei poveri cristi, molti provenienti da fuori, che nell’area del concerto non ci hanno messo piede e che il concerto l’hanno solo ascoltato essendo stati installati solo pochi maxischermi.
Il “testa di cazzo” di Angelo ha riportato un po’ di euforia sul palco e tra i presenti. Infatti sono scomparse le pellicce e i cappotti che fino ad allora avevano reso Angelo e Angela dei Ricchi e Poveri una brutta copia di Totò e Peppino alla Stazione di Milano. Ah, la Stazione di Milano… non parliamo di corda in casa dell’impiccato. Beh, ricorderete tutti il palaghiaccio…
Purtroppo i danni erano stati fatti, i dati di ascolto vedono un crollo dai 10 milioni dell’anno scorso ai 5 milioni e rotti di quest’anno. L’anno scorso il nostro presidente urlava al trionfo, “Dieci milioni di persone hanno ammirato la Calabria!”. Quest’anno cinque sono volati via, chi in Sicilia e chi a godersi la vita. Ma la cosa più liberatoria sono i tanti commenti ironici, incazzati, sfottenti che appaiono su tutti i social. L’incantesimo della grande narrazione raccontata da Occhiuto con l’apoteosi degli applausi nelle prove generali, si è sgonfiata miseramente con… un testa di cazzo.
Eh sì, perché il Capodanno di Roberto Occhiuto verrà ricordato come il Capodanno del cazzo, c’è poco da fare. Tra un testa di cazzo di qua, un teste di cazzo di là, e una pedana a forma di cazzo perché di questo parliamo. Ecco la nuova narrazione della Calabria costruita da Roberto Occhiuto, non per nulla detto il Cazzaro di Calabria… La Calabria che poi è entrata solo per pochi minuti nelle case degli italiani con i soliti filmati stantii messi su dalla Calabria Film Commission. In fondo, i RICCHI E POVERI sono l’emblema delle nostre contrade, ricche di brava gente e povere di governanti capaci e lungimiranti.
Questo Capodanno Rai passerà alla Storia. Già tutti i giornali nazionali e le tv, a partire da Striscia la Notizia, stanno parlando di noi. La nuova narrazione della Calabria avanza. Siamo la regione delle tre C: Calabria, Cazzaro, Cazzo (in questo caso con la “C” maiuscola. Possiamo dire che i tre milioni spesi da Roberto Occhiuto per il Capodanno Rai e annessi sono stati un ottima pensata. Una genialata da Cazzaro immatricolato. Felice anno nuovo… del Cazzo… a tutti!