Reggio Calabria: il comitato di quartiere Santa Caterina-San Brunello non chiede più permesso
Per troppo tempo i comitati di quartiere di Reggio Calabria sono stati ignorati, sottovalutati, usati. Abbiamo chiesto – con pazienza, competenza e spirito civico – un regolamento che riconoscesse il loro ruolo nella vita pubblica della città.
Abbiamo proposto soluzioni, costruito relazioni, cercato dialogo. In cambio abbiamo ricevuto indifferenza, silenzi e un immobilismo complice. Per anni, abbiamo avanzato richieste puntuali, proposte concrete e iniziative civiche per migliorare la qualità della vita nei territori. Tra queste, una su tutte è rimasta inascoltata: l’adozione di un regolamento che definisca in modo chiaro ruolo, funzione e strumenti di partecipazione reale dei cittadini all’interno dell’amministrazione comunale.
Una richiesta che, a mi avviso, si scontra da tempo con un atteggiamento istituzionale fatto di rinvii, silenzi e disinteresse sistemico. Il Comune, al di là di qualche dichiarazione di facciata, non ha mai voluto realmente aprire uno spazio strutturato di confronto con i cittadini organizzati. I comitati sono stati trattati come elementi di disturbo, interlocutori scomodi da ignorare o marginalizzare.
I comitati non servono ad allestire feste di quartiere, piantare due fiori una volta l’anno o farsi fotografare accanto a un monumento da candidare a “luogo del cuore”.
Il ruolo di un comitato di quartiere non si esaurisce in un evento o una passerella elettorale. Noi non siamo comparse da utilizzare per riempire i vuoti della politica, né strumenti di propaganda da rispolverare in campagna elettorale.
Siamo cittadini attivi, organizzati e consapevoli, e la nostra funzione è politica – nel senso più nobile del termine.
La partecipazione non si misura con le feste di via, ma con la capacità di incidere sulle decisioni. E noi siamo qui per questo.
Dopo anni di quasi totale indifferenza oggi qualcuno si accorge che esistiamo. La candidata a sindaca, Anna Nucera, infatti, si è rivolta a noi parlando di ascolto, di rigenerazione, di partecipazione, domani saranno probabilmente altri candidati a farlo. A mio avviso è davvero cosciente che i cittadini non sono meri strumenti elettorali. Sia chiaro: non ci interessano più promesse e pacche sulle spalle. Non cerchiamo visibilità. Vogliamo strumenti concreti: un regolamento che chiediamo da anni, un quadro normativo che renda strutturale e vincolante il rapporto tra comitati e istituzioni.
La partecipazione e gli strumenti attuativi passano attraverso norme e regole.
Non si tratta di ottenere un favore, ma di esercitare un diritto. I comitati di quartiere sono cittadini senza colore politico, non solo una risorsa fondamentale per questa città, ma coloro che vivono e pagano servizi e beni e devono essere consapevoli delle scelte, non subirle.
Non si può più amministrare Reggio Calabria senza ascoltarli, senza coinvolgerli, senza garantire loro un posto al tavolo delle scelte. E chi continuerà a ignorarli, si assumerà la responsabilità di escludere la parte più viva e resistente di questa città. Le Circoscrizioni che tutta la politica sventola, non risolveranno i problemi dei cittadini perchè non avranno strumenti e autonomia economica ne risorse per affrontarli.
I comitati non sono folklore. Sono presidio democratico, competenza dal basso, coscienza civica. Per quanto mi riguarda non accetteremo più di essere decorazione per chi arriva nei quartieri solo per fare passerella. Bene essersi accorti finalmente di noi, ma pretendiamo il rispetto democratico che ci è dovuto in quanto soggetti che accettano di essere amministrati, ma non di essere succubi.
Ing. Francesco Nicolò
Il presidente del
Comitato di Quartiere Santa Caterina San Brunello