Reggio, il mare sa di fogna. Esplode la protesta dei cittadini tra Pellaro e Gallico

La prima domenica di caldo vero e Reggio Calabria si è risvegliata… tra le onde della vergogna. In più zone della città – da Pellaro a Gallico – bagnanti e residenti hanno segnalato la presenza di scarichi fognari visibili a mare, con chiazze torbide, schiuma sospetta, odori nauseanti e video che in poche ore hanno fatto il giro dei social.

Una cartolina indegna per una città che dovrebbe vivere di turismo e valorizzare la sua posizione sul mare. Invece, come ogni anno, al primo anticipo d’estate riemerge un problema cronico: la gestione delle acque reflue e la mancanza di controlli efficaci.

I video della vergogna

Le immagini girate dai cittadini domenica 15 giugno parlano chiaro. A Pellaro, in prossimità di lidi e spiagge frequentate da famiglie, l’acqua era torbida e maleodorante. In alcuni punti, era addirittura possibile osservare il punto di uscita degli scarichi in mare. A Gallico, la situazione non era migliore: puzza insopportabile e chiazze scure lungo la battigia hanno costretto diversi bagnanti ad allontanarsi.

“Ogni anno la stessa storia – denuncia Giulia, residente a Pellaro – appena arriva il caldo, il mare diventa una fogna. È una vergogna dover spiegare ai bambini che non possono fare il bagno nel loro mare”.

Mancanza di controlli e trasparenza

Il fenomeno degli scarichi fognari a mare non è nuovo. Da anni, comitati e associazioni ambientaliste denunciano la scarsa efficienza degli impianti di depurazione e l’assenza di un piano serio per la tutela del litorale reggino. Il nodo resta quello della rete fognaria mista, vecchia e inadeguata, e della mancata manutenzione, che porta spesso a sversamenti diretti nel mare.

A peggiorare il quadro, il silenzio delle istituzioni. Non risultano, al momento, comunicazioni ufficiali da parte del Comune o dell’ARPACAL. Nessun cartello, nessuna ordinanza, nessun intervento urgente visibile sulle aree colpite. Solo la voce dei cittadini, sempre più stanchi di dover combattere da soli contro un sistema che sembra ignorare il diritto alla salute e all’ambiente.

Il paradosso di una città sul mare

È paradossale che una città affacciata sullo Stretto di Messina – con uno dei panorami più suggestivi d’Europa – debba ancora fare i conti con acque non balneabili, assenza di bandiere blu, scarichi non tracciati e un turismo balneare che ogni anno perde appeal.

Le segnalazioni si moltiplicano, ma la risposta continua a non arrivare. “Siamo stanchi di promesse e conferenze stampa – scrive un utente su Facebook – vogliamo controlli veri, depuratori funzionanti e un mare pulito. Lo pretendiamo”.

Serve un cambio di rotta

Reggio Calabria merita di più. E lo meritano i suoi cittadini, i suoi figli, i suoi turisti. Non bastano le foto promozionali sui social per cambiare la realtà: servono investimenti strutturali, trasparenza, controlli continui e una vera volontà politica di risolvere il problema alla radice. Perché un’estate che comincia così… rischia di finire peggio. Fonte: ReggioTv