La legge del pizzo piaga per eccellenza di Reggio. Sotto scacco della ‘ndrangheta, dal centro storico alle periferie senza alcuna eccezione territoriale, finiscono commercianti, imprenditori, costruttori. Nessuno escluso secondo le drammatiche conferme degli apparati investigative e delle decine di inchieste della Direzione distrettuale antimafia che ne attestano puntualmente le vessazioni. Che venissero imposte le tangenti anche sul Corso Garibaldi, il salotto per eccellenza della città, era emerso dall’indagine “Nuovo Corso”, uno dei filoni processuali di “Epicentro”.
Questo scenario accusatorio era stato ribadito appena qualche mese fa, a settembre 2022, in Tribunale dai fratelli Francesco e Fabio Berna, sì proprio loro, gli imprenditori edili che fino a ieri venivano ritenuti “vittime£ delle richieste estorsive degli emissari delle cosche di Archi. Testimoni della Procura antimafia, e del Pubblico ministero Walter Ignazitto, avevano spiegato come negli appalti e nei lavori che si aggiudicavano fossero puntuali, e asfissianti, le richieste dei clan. Pagare il pizzo, o affidare lavori in subappalto alle ditte espressione della ‘ndrangheta, per non subire danni nei cantieri, danneggiamenti ai mezzi. I fratelli Berna si sarebbero poi anche sottoposti al controesame del collegio difensivo nell’udienza del 14 ottobre 2022. Ma evidentemente in questi ultimi quattro mesi qualcosa deve essere cambiata se è vero – com’è vero – che ieri a Francesco e Demetrio (altro fratello) sono stati sequestrati beni per 45 milioni di euro e il quadro è completamente cambiato. E giocoforza qualcosa dovrà cambiare anche nel processo di cui parliamo.
Sono 17 gli imputati in Tribunale, il processo “Epicentro” è la conseguenza giudiziaria della riunificazione delle indagini di “Malefix”, inchiesta contro le generazioni moderne della cosca De Stefano; “Metameria” contro la storica cosca di Pellaro e Bocale; “Nuovo corso” con gli operatori commerciali stremati dal clan delle estorsioni anche sul centralissimo Corso Garibald. Tra gli imputati anche personaggi di primo piano delle cosche della ‘ndrangheta della città, capi e gregari delle cosche De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, dei Barreca di Pellaro, dei Libri di Cannavò, dei Ficara-Latella, Zito-Bertuca e Rugolino. Tra le parti offese, il Ministero degli Interni, la Regione Calabria, i comuni di Reggio e Villa, la Città Metropolitana di Reggio, i costruttori vessati, la società “Berna Costruzioni” e Ance…. Anche in questo caso attendiamo di capire cosa cambierà dopo il colpo di scena di ieri.