La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, guidata da Giuseppe Borrelli affiancato dai sostituti Lombardo, Campagnaro e Fava, ha chiuso le indagini preliminari del filone principale dell’inchiesta “Millennium”. L’indagine dal 2018 ha scandagliato i tre mandamenti della provincia reggina e oggi conta 67 indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, narcotraffico, favoreggiamento, spaccio, tentata estorsione ed altro.
Dietro l’operazione, condotta dai Nuclei investigativi del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio e del Gruppo di Locri, nonché dalla Sezione operativa della Compagnia Carabinieri di Locri, si intrecciano diversi procedimenti penali che hanno svelato la trama criminale delle maggiori consorterie di ’ndrangheta. Il gip ha già emesso tre ordinanze cautelari che hanno portato all’arresto di un centinaio di persone, alcune coinvolte in più di un provvedimento, compreso quello che a fine novembre ha coinvolto 51 indagati.
Al centro dell’inchiesta emerge l’operatività della cosca Barbaro-Castani, radicata a Platì e ramificata fino al Nord Italia che, secondo l’accusa, avrebbe esercitato la sua forza intimidatoria attraverso estorsioni, danneggiamenti con armi ed esplosivi, riciclaggio e reinvestimento di denaro illecito, oltre a un vasto traffico di stupefacenti con operatività transnazionale.
La figura chiave e il “sistema Castani”
Figura chiave è Giuseppe Barbaro, classe ’56, ritenuto dagli inquirenti il «promotore delle dinamiche criminose» e punto di riferimento per l’organizzazione ipotizzata dagli investigatori. Il suo nome è più volte emerso «quale riferimento di terzi personaggi, appartenenti all’organizzazione, per cui si è prodigato a organizzare incontri e chiarimenti e, forte di un carisma riconosciutogli, continua a rappresentare il casato di appartenenza».
L’indagine ha inoltre scoperchiato il cosiddetto “sistema Castani”, un meccanismo di controllo sugli appalti pubblici che da Platì si sarebbe esteso fino alla Lombardia. Attraverso subappalti pilotati, accordi collusivi e imposizioni alle imprese, il clan avrebbe mirato a monopolizzare il settore edilizio e la metanizzazione della fascia jonica reggina, spartendo introiti leciti e illeciti tra le diverse locali della ’ndrangheta. Il “sistema” non si sarebbe limitato agli appalti: secondo gli investigatori, sarebbe penetrato nell’economia con intestazioni fittizie di attività commerciali e indebita percezione di fondi pubblici, sostenuto da imprenditori collusi. Conversazioni intercettate ad Ardore confermerebbero l’interesse del clan per questi settori.
Ora gli indagati e i loro difensori hanno venti giorni di tempo per visionare gli atti e depositare eventuali richieste sulle intercettazioni. Ma l’epilogo di “Millennium” segna già un passaggio cruciale: la fotografia di una ’ndrangheta capace di intrecciare narcotraffico internazionale, controllo del territorio e penetrazione nell’economia legale, con un baricentro che da Platì si spinge fino al cuore produttivo del Nord Italia.
Chi sono i 67 sott’accusa
Antonio Agresta
Domenico Agresta
Pietro Amato
Nicodemo Angiolini
Antonio Barbaro (cl. 1978)
Antonio Barbaro (cl. 1990)
Francesco Barbaro (cl.1988)
Francesco Barbaro (cl.1989)
Giuseppe Barbaro (cl. 1956)
Rosario Barbaro (cl. 1940)
Geremia Orlando Barbuto
Matteo Borrelli
Pasquale Bruzzese
Leonardo Capogreco
Salvatore Carlino
Domenico Caruso
Pasquale Domenico Casella
Marco Coffa
Luigi Colosimo
Cosimo Cordì (cl. 1975)
Carmelo Costa
Matteo Costanza
Rocco Cutrì
Giuseppe D’Agostino
Pietro D’Aguì
Bruno Delfino
Vincenzo Demasi
Ervin Elezaj
Francesco Filippone
Alessio Fuda
Antonio Giuseppe Fuda
Vincenzo Fuda
Domenico Galluzzo
Sebastiano Giorgi
Francesco Ietto
Giuseppe Italiano
Antonino Lugarà
Andrea Maiorana
Salvatore Mangiaruga
Manuel Minniti
Santo Modaffari
Michele Moio
Giuseppe Multari
Raffaele Multari
Igino Panaiia
Francesca Pedullà
Francesco Perre
Giuseppe Perre
Enzo Polimeni
Giuseppe Romano
Maria Romeo
Saverio Romeo
Rocco Rugnetta (cl. 1967)
Rocco Rugnetta (cl. 1983)
Francesco Sansalone
Antonio Sciarrone
Francesco Sciarrone
Bruno Sergi
Michele Sergi
Luca Spagnolo
Natale Trimboli
Rocco Bruno Varacalli
Giuseppe Vottari
Geremia Zandonella
Domenico Zappia (cl. 1968)
Domenico Zappia (cl. 1974)
Domenico Zucco









