Reggio, la seconda vita di Piazza De Nava

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today (https://www.reggiotoday.it/cronaca/piazza-de-nava-evento-inaugurazione-comune-museo.html)

Sorrisi, selfie, la musica dell’orchestra del teatro Cilea e una collettiva aria festosa nel primo giorno ufficiale di piazza De Nava restituita alla città. I reggini hanno risposto con entusiasmo all’invito dell’amministrazione comunale: complice l’atmosfera prenatalizia è partecipatissima l’inaugurazione con due padroni di casa, il sindaco Giuseppe Falcomatà e il direttore del museo archeologico Fabrizio Sudano, che hanno sottoscritto pubblicamente l’accordo che lega le loro istituzioni per un lavoro sinergico di valorizzazione non solo della nuova piazza De Nava (oggetto di una successiva, specifica convenzione) ma di tutti i siti storico-culturali della città.

Entrambi hanno dato precedenza alle parole di Maria Mallemace, direttrice del segretariato regionale per la Calabria del ministero della cultura, che ha ripercorso la lunga storia di questa riqualificazione. Iniziata molto prima dell’apertura del cantiere, grazie al lavoro e la volontà dell’allora dirigente regionale della Soprintendenza, Salvatore Patamia, anche lui presente stasera nella piazza. “Nel 2019 sono partite le procedure di gara – ha detto Mallemace – i lavori sono stati avviati nel 2023 e la piazza è stata consegnata nel 2024 con pochissime sospensioni, credo che più veloce di così non si sarebbe potuto fare. Oggi la piazza si trasforma, la diamo alla città e a un museo che per i risultati che ha raggiunto è diventato piccolo e merita altri spazi. Sono orgogliosa – ha aggiunto – del risultato ottenuto e siamo felici di vedere che la città ha accolto questa consegna con gioia”.

Fabrizio Sudano ha vissuto il cambiamento di piazza De Nava da soprintendente, nel momento in cui ci fu da prendere una decisione difficile. “Ricordo tutto quello che è stato detto – ha confidato – tante persone mi hanno tirato per la giacchetta tentando di dissuadermi. ma mi sono fidato dei miei dipendenti, di quelli che ci hanno creduto e hanno messo le firme, che si sono presi le responsabilità. Ho fatto bene, abbiamo rispettato i tempi smentendo ogni previsione negativa. Non sono cresciuto a Reggio – ha raccontato il direttore – non ho vissuto la piazza De Nava del passato, ma nei dodici anni in cui sono stato qui ho visto un luogo non adatto alla sua posizione rispetto al museo. Oggi abbiamo una piazza di livello davvero internazionale, a servizio dei visitatori del museo, senza passaggio di auto, bella e realizzata con il coinvolgimento di rinomati professionisti esterni”.

Sudano ha sottolineato la sinergia tra MArRC e Comune e l’impegno messo in campo dal proprio museo: “Abbiamo già pronti, realizzati da noi, i pannelli informativi che ancora mancano. E siamo pronti ad occuparci, con nostre risorse, della cura del verde”. Un riferimento, questo, su cui è scoppiato l’applauso del pubblico, a confermare quanto la prospettiva dell’abbandono dei luoghi al degrado sia traumatica per i reggini. Tanti i progetti che saranno avviati e portati avanti nel solco di questa collaborazione tra enti. Il direttore ha però annunciato anche un evento organizzato personalmente dal museo il prossimo 5 gennaio come prima iniziativa del MArRC nello spazio della nuova piazza, e ha concluso con un auspicio: “Arrivederci a piazza Garibaldi, perché non è finita e vedremo tante novità”.

Nel parterre anche la prefetta Clara Vaccaro (la dottoressa ha espresso apprezzamento per la piazza, che al suo arrivo a Reggio era un cantiere); e tanti rappresentanti dell’amministrazione, dal rettore della Mediterranea Giuseppe Zimbalatti, al presidente della Camera di commercio, Antonino Tramontana. Poi dirigenti e funzionari della Soprintendenza protagonisti dell’iter dell’opera, la direttrice dei lavori Michelangela Vescio. Ascoltano con emozione i loro nomi che si ripetono nei ringraziamenti di Mallemace, Sudano e Falcomatà.

Dal sindaco una doverosa menzione speciale per i commercianti della zona: “Hanno sopportato in silenzio questi due anni di disagi, e silenziosi sono stati anche tutti i cittadini che prima di esprimere un giudizio hanno aspettato di vedere la piazza finita. Chi mi ha fermato in questi giorni ha espresso solo gradimento, qualcuno ha ammesso di essere stato scettico ma oggi trova bella la nuova piazza. Sono tanti, anche se a fare più rumore sono stati i pochi che hanno alzato la voce per tentare di fermare tutto”.

Falcomatà: “Oggi è un luogo per il museo, i turisti e le scuole, accessibile a tutti”

Piazza De Nava come simbolo di evoluzione, cambiamenti che fanno parte della naturale vita di una città e non devono fare paura. “Da ragazzo – continua – ricordo questa piazza senza particolari attrattive. Mi fermavo per guardare i cartelloni del cinema, vedevo altri coetanei con i piedi appoggiati sui tubi innocenti, ad aspettare l’autobus. Ogni modifica di quello che è noto spaventa perché si esce dalla comfort zone a cui siamo abituati, ci manca quello che ricorda i momenti in cui si era giovani”. Il sindaco ha ribadito la funzionalità della piazza rispetto al museo e in generale all’utenza turistica, ma anche come area per iniziative delle scuole. “Finalmente – ha sottolineato – qui potranno svolgersi eventi, mostre, manifestazioni. E la convenzione con il MArRC ci vede collaborare anche per presentare al pubblico i tanti reperti custoditi nei depositi del museo, che hanno bisogno di nuovi spazi espositivi”.

Il sindaco ha spiegato poi che la scelta del 3 dicembre come data di inaugurazione non è stata casuale: “Oggi è la giornata internazionale delle persone con disabilità e ho l’onore di consegnare alla città una piazza accessibile a tutti e con zero barriere architettoniche”.

Fuori dalla cornice istituzionale, quello di stasera è stato il battesimo di Piazza De Nava nel suo rapporto con i cittadini che l’hanno osservata, percorsa, sperimentata. Se i bambini, con la loro spontaneità, hanno subito preso possesso dello spazio correndo e giocando, gli adulti stanno ancora annusando la novità. Tra chi misura nella memoria i fantasmi delle vecchie panchine, chi prova a spostare le sedute fisse e chi appare disorientato, è tempo di attese di quello che verrà.