Reggio, la “struttura segreta” era al servizio di Peppe Scopelliti

Da sinistra: Antonio Caridi (di spalle), Peppe Scopelliti e Alberto Sarra

La “struttura segreta” che affiancava la “Provincia”, organo di vertice della’ndrangheta, sarebbe stata determinante in diverse tornate elettorali, riuscendo nell’intento di far eleggere in seno alle istuituzioni locali e nazionali, propri uomini di fiducia.

Lo sostengono gli inquirenti nel provvedimento relativo all’operazione “Mammasantissima”.

Dalle indagini sarebbe emerso che molti appuntamenti elettorali “sono stati oggetto di condizionamento da parte della ‘ndrangheta, attraverso la formazione delle liste, orientando i consensi elettorali a propria disposizione e influenzando le nomine all’interno degli organi politico-amministrativi).

Negli atti dell’inchiesta si fa riferimento alle elezioni comunali del 2001, alle amministrative del 2002 (comunali e provinciali), alle elezioni europee del 2004, alle regionali del 2005, alle provinciali del 2006, alle comunali del 2007, alle europee del 2009 e alle regionali del 2010.

Le elezioni.

A partire dal 2002, Paolo Romeo e Giorgio De Stefano, scrivono gli inquirenti, “hanno avuto un ruolo determinante per la elezione di Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda rispettivamente a Sindaco del Comune e a Presidente della Provincia di Reggio Calabria, nonche’ nella formazione degli organi di governo locale secondo un programma che, oltre a garantire loro – secondo un modello replicato nel tempo – il potere di interferire sul regolare funzionamento dei due enti attraverso piu’ soggetti politici, in proiezione prevedeva l’infiltrazione degli organi di governo regionale sino al Parlamento nazionale ed europeo”.

Il disegno del gruppo segreto avrebbe trovato compimento nel 2002, con l’elezione di Giuseppe Scopelliti (successivamente eletto governatore e poi dimessosi in seguito a una condanna) a sindaco di Reggio Calabria.

Scopelliti, dimettendosi dall’incarico di assessore regionale per assumere quello di primo cittadino, consenti’ a Sarra, primo dei non eletti nell lista di An nella tornata del 2000, di approdare in Consiglio regionale. Nel 2004, l’elezione di Umberto Pirilli al parlamento europeo, consenti’ allo stesso Sarra di subentrargli in un incarico assessorile.

La Dda.
Il gruppo avrebbe anche pianificato la candidatura di Pietro Fuda alla Presidenza della Regione Calabria, ma l’intento fu vanificato dalle vicende giudiziarie che coinvolsero l’interessato oltre che lo stesso Romeo.
In occasione delle elezioni del 2002, in particolare, l’appoggio elettorale a Giuseppe Scopelliti come sindaco per il centro-destra contro il candidato del centrosinistra Demetrio Naccari Carlizzi sarebbe da ricondurre, secondo la Dda, “oltre che alla maggiore controllabilita’ del primo, agli specifici interessi della criminalita’ mafiosa anche nei settori dei lavori pubblici in generale, nella gestione dei fondi del Decreto Reggio e nella creazione delle societa’ di servizi a capitale misto pubblico privato, progetto questo avviato a partire dal 2001”.
Ma l’organizzazione criminale avrebbe anche inquinato i risultati delle elezione delle rappresentanze “Provinciali e Grande Citta’” del “Popolo della Liberta’” tenutesi in Reggio Calabria nel febbraio 2012 “sia attraverso la premeditata compilazione di schede elettorali a favore dei candidati prescelti sia alterando i verbali di elezione”.
(AGI)