Tre sono stati gli appuntamenti elettorali oggetto di approfondimento investigativo nell’ambito dell’operazione “Ducale” che ha scoperchiato gli interessi della cosca Araniti nel sistema politico: le elezioni per il rinnovo della Giunta e del Consiglio Regionale della Calabria del 26 e 27 gennaio 2020; le elezioni per il rinnovo della Giunta e del Consiglio della Città Metropolitana di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre 2020 (e successivo ballottaggio del 4 e 5 ottobre 2020); e le elezioni per il rinnovo della Giunta e del Consiglio Regionale della Calabria del 3 e 4 ottobre 2021.
Così i Pubblici Ministeri.
La figura di Daniel BARILLA’ e il suo ruolo di rappresentante della cosca in ambito politico-elettorale.
Prima di esaminare le singole competizioni elettorali che hanno visto coinvolta la cosca ARANITI, è necessario delineare la figura e il ruolo svolto nel settore politico da BARILLA’ Daniel, genero di ARANITI Domenico “il Duca”, avendo sposato sua figlia, ARANITI Angela, il 24.05.2019.
BARILLÀ Daniel è da tempo attivo sul fronte politico locale di centrosinistra e figura tra i membri del Direttivo del Circolo PD Gallico-Sambatello, eletti il 29.01.2013 contestualmente alla nomina del Segretario del suddetto organo di partito Paolo CHIRICO.
La sua prima esperienza di politica attiva incidente sul territorio gestito dalla cosca ARANITI emerge allorquando, nel mese di marzo del 2017, il tesseramento operato nell’anno 2016 dall’allora segretario CHIRICO venne annullato dal coordinatore Provinciale del PD Giovanni PUCC10 per porre un freno alle aspre polemiche, riprese dalla stampa locale, circa l’adesione al circolo di soggetti “imparentati” con il clan ARANITI.
Le polemiche erano, soprattutto, basate sul dato anomalo dell’aumento notevole delle tessere di iscrizione al partito nella zona di competenza del predetto Circolo, passate dalle 60 del 2014 alle 140 del 2017. A seguito delle dimissioni avanzate dal segretario CHIRICO, il Circolo del Partito Democratico veniva commissariato ed affidato alla reggenza di quello che vedremo essere uno dei protagonisti delle scelte strategiche elettorali della cosca in ambito regionale, ossia NERI Giuseppe (all’epoca dei fatti ancora di centrosinistra, per poi passare stabilmente al centrodestra), che lo guiderà fino al 2018, anno in cui gli subentrerà Natale PENSABENE.
Al fine di approfondire questo primo dato relativo all’influenza esercitata dal BARILLA’ nel circolo del PD di Sambatello-Gallico, sono stati chiesti alla sede centrale del PD i relativi dati di tesseramento nel periodo di interesse (2014-2017): tuttavia il dato del periodo 2015-2017 non è stato reperito dalla sede centrale del partito, mentre in base ai dati del 2014 non era possibile identificare gli iscritti gli specifici iscritti alla sezione di Gallico-Sambatello, essendo presenti solo i dati globali comunali.
La tesi dell’influenza del BARILLA’ nell’ambito del circolo del PD Gallico-Sambatello, veniva tuttavia corroborata dalle captazioni effettuate’ nel procedimento penale c.d. Mammasantissima dalle quali, in estrema sintesi, si evinceva che lo stesso BARILLA’ Daniel era stato nominato responsabile del tesseramento per il suddetto circolo in periodo coincidente con le problematiche legate all’incremento delle tessere nella zona sotto il controllo della cosca ARANITI. Altrettanto rilevanti sono poi le conversazioni in cui il BARILLA’, consapevole del suo dominio sui tesseramenti, fa valere le sue posizioni per cercare di imporre la sua linea ai vertici locali del PD.
Risultava chiaro che
– il BARILLA’ era divenuto rapidamente uno dei dirigenti di fatto del circolo del Pd di Gallico Sambatello, innescando una polemica politica per via della nomina a coordinatore dei Circoli del PD della Vallata del Gallico in favore di MALARA Francesco , scavalcando l’allora Segretario del Circolo di Gallico — Sambatello, CHIRICO Paolo, come emerge chiaramente dai dialoghi di quest’ultimo con il Segretario Provinciale del PD ROMEO Sebastiano 6 detto Sebi
– lo stesso BARILLA’, vantandosi in anticipo dei risultati che poteva ottenere il partito nel territorio di pertinenza del circolo di Gallico-Sambatello, interloquiva alla pari con ROMEO Sebastiano, che lo temeva e cercava di imbonirlo, ricordandogli di avergli offerto il ruolo di consigliere comunale
– le problematiche legate al tesseramento PD anno 2014 per il Circolo di Gallico — Sambatello erano insorte allorquando il BARILLA’ era stato nominato responsabile dei tesseramenti;
– i timori del ROMBO in relazione alla figura e al ruolo del BARILLA’ erano legati al territorio in cui lo stesso operava, tant’è che quando si doveva decidere il luogo dove svolgere le primarie e CHIRICO Paolo gli suggeriva i locali di alcune associazioni di Sambatello, il Romeo rispondeva in modo eloquente «attenzione là a Sambatello, ragazzi» rimarcando «con il patto che le cose escono per bene”.
Avvertimento che ripeterà con ancora più chiarezza interloquendo con IRTO Nicola, il quale sponsorizzava la frazione di Sambatello come luogo più adatto per lo svolgimento delle primarie del PD: «là è da Daniel, capito? Sei nella tana del lupo.— cioè non è che noi stiamo mandando… »; ed ancora, in occasione della verifica delle schede elettorali per il predetto circolo: «là dobbiamo fare particolare attenzione però eh… perché là a mano di Daniel lo sai che succede? Succede un casino»
Come si vedrà meglio nel capitolo dedicato ai brogli elettorali abilmente effettuati dal gruppo diretto sempre dal BARILLA’, i timori del ROMEO sui rischi di svolgimento delle primarie del PD emersi nel corso dei dialoghi intercettati nel procedimento penale c.d. Mammasantissima erano evidentemente fondati, soprattutto alla luce del controllo che il primo poteva esercitare sul territorio di Sambatello.
Partendo dal ruolo politico svolto dal BARILLA’ e dai suoi legami con la cosca ARANITI, gli sviluppi investigativi del presente procedimento hanno poi consentito di delinearne il suo ruolo fondamentale di collante tra la cosca ARANITI e i candidati politici che, di volta in volta, si sono interfacciati con lo stesso BARILLA’ in occasione delle diverse tornate elettorali, con l’evidente fine di ottenere il coinvolgimento dell’intera cosca ARANITI nel procacciamento dei voti utili per la vittoria politica.
La figura del BARILLA’ è poi peculiare nel panorama di azione della cosca poiché lo stesso, anche per via del suo storico impegno politico-elettorale, è stato volutamente tenuto fuori dagli affari criminali della cosca tradizionalmente intesi (come le estorsioni), per essere destinato a essere il rappresentante degli ARANITI nell’ambito politico-imprenditoriale, non solo metropolitano ma anche regionale, meno accessibile ai membri della cosca più esposti.
Nello specifico, BARILLÀ Daniel, partendo dalla posizione privilegiata di genero del capocosca ARANITI Domenico il Duca, viene subito promosso al rango di rampollo del casato ARANITI, dimostrando un’abilità politica fuori dal comune, che gli consente di godere di un costante pacchetto di consensi elettorali, soprattutto nei territori di maggiore operatività della cosca, voti che lo stesso riesce a veicolare attraverso complesse strategie, spesso concordate solo con i vertici della cosca stessa.
Le comunicazioni intercettate, infatti, consentono di dimostrare che le tessiture politiche del BARILLA’ sono frutto del confronto con ARANITI Domenico “il Duca”, cui seguono le direttive di quest’ultimo, il quale sfrutta la sua influenza nei territori ricadenti nella sua giurisdizione per orientare il voto a seconda delle opportunità che si presentano per la cosca, come detto veicolate principalmente dal suo pupillo BARILLA’.
Sul punto, si riporta lo stralcio di uno dei dialoghi maggiormente rappresentativi, registrato il 22.12.2020207, a bordo dell’autovettura in uso ad ARANITI Domenico, in cui PELLICANO Antonino’- detto Tonino (perfetto conoscitore dei meccanismi della cosca Araniti) —, dopo aver narrato dei dissidi avuti con BARILLA’ Daniel per via della decisione di quest’ultimo di non farlo lavorare più per la cooperativa Cinque Talenti, dichiarando di non aver protestato perché consapevole che dietro quest’ultimo vi fosse sempre “il Duca” («lo sai che io ti rispetto come un padre»…«non gli ho detto niente, perché per dire la verità mi ero fatto, ma io… ci sei tu primo… prima di tutto tu in mezzo e quindi per me, figurati mi poteva tirare pure uno schiaffo, dicianto074), muoveva le sue recriminazioni sul presupposto che da trentacinque anni votava secondo le indicazioni del “Duca” ARANITI e che, per le medesime ragioni, aveva seguito il BARILLA’ («veniva per voti, io lo sai che per te , ah trentacinque anni ho sempre votato per te»… « se ho votato per lui era perché era tuo genero, perché se era un altro se la poteva fare nel tredici, parliamoci chiaro!»).
Altrettanto emblematico è il dialogo avuto tra lo stesso ARANITI Domenico e TRAPANI Carmelo, uno degli elementi di spicco della cosca, il quale, nel raccontare un diverbio avuto poco prima con il BARILLA’ Daniel – relativo ad un post pubblicato dal TRAPANI sulla figura del candidato NERI Giuseppe e ad una criticità emersa durante il voto, addebitata dal BARILLA’ allo stesso TRAPANI — dopo essersi lamentato della mancanza di rispetto da parte del BARILLA’ nei suoi confronti, si giustificava con ARANITI Domenico, facendo intendere di aver seguito le indicazioni del BARILLA’ (rimozione del post su NERI) e di non essere arrivato allo scontro fisico con lo stesso solo per il rispetto dovuto al reggente della cosca ARANITI Domenico; conversazione così sintetizzabile:
alle ore 18.00, TRAPANI Carmelo si recava a casa di ARANITI Domenico. A quest’ultimo riferiva del diverbio avuto poco prima con il genero BARILLÀ Daniel, in merito sia al post pubblicato nei confronti di NERI sia relativamente ad una criticità sorta durante il voto, poi risolta. Detto ciò, TRAPANI riferiva al Duca che Daniel BARILLÀ si era comportato male nei suoi confronti, ed era intenzionato a non rivolgergli più il saluto.
Ancora, il TRAPANI riportava all’ARANITI le ultime battute scambiate con il genero poco prima di entrare in macchina: in buona sostanza TRAPANI, dopo avergli fatto vedere che aveva modificato il post, lo aveva ripreso dicendogli «non permetterti più di proferire parole scostumate nei miei confronti» ed il BARILLÀ gli aveva risposto che «lui dice quello che vuole»; al che TRAPANI ribatteva con le seguenti parole: “vedi che il rispetto non è il tuo, il rispetto è degli altri”, «visto che stai dicendo così, forse non ti regoli nemmeno di quello che ti esce da bocca… è… (inc.)… gli ho detto io, che vai e glielo dici… (inc.)… mi riferivo a te (ARANITI Domenico-ndr)… che ti sto lasciando stare… hai capito?» ottenendo in risposta dal BARILLÀ che «lui non gli dice niente a nessuno che per lui non risponde nessuno, che risponde lui delle azioni sue. Pertanto, il TRAPANI lo aveva liquidato chiosando: «allora.., vuoi dire che ti hanno fatto uomo di notte (inteso nell’accezione criminale del termine ndr.) e non lo sapeva nessuno»…
Così ancora i PP.MM.:
La conferma della prospettiva investigativa esposta arrivava poi dal collaboratore di giustizia CHINDEMI Mario, che nel corso dell’interrogatorio svoltosi in data 29.01.2021, pur non rammentando il nome di battesimo, nel visionare la sua fotografia, dichiarava espressamente che: “questo è il genero.. di ARANITI Domenico” e che “mi sembra che va di Barillà , di cognome…il nome non glielo so rappresentare, e fino a che, 2018, era fidanzato con la figlia piccola Angela di Domenica Araniti”; “fa parte della famiglia Araniti, e lui è nel settore politico”… ARANITI Domenico, per tutelarlo, evitava di demandargli “dei lavori sporchi e automaticamente l’ha inserito nel settore politico, tra Comune, all’epoca era Provincia e Regione”.
Effettivamente, BARILLÀ Daniel risulta essere: genero di ARANITI Domenico poiché coniugato con ARANITI Angela, con la quale a Sambatello;
è stato presidente del Circolo del Partito Democratico di Gallico e Sambatello;
è stato assegnatario, tra gli altri, di numerosi incarichi in seno ad enti pubblici locali tra i quali spiccano quelli di:
– Membro dell’organismo indipendente di valutazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria. (nomina effettuata dal Sindaco Metropolitano FALCOMATÀ Giuseppe);
– Membro dell’organismo indipendente di valutazione del Comune di Reggio Calabria. (Nomina effettuata dal Sindaco di Reggio Calabria FALCOMATA Giuseppe);
– Nomina di professionista esterno per la redazione di un progetto di piano per lo sviluppo infrastrutturale e della mobilità nell’area dello stretto. (Nomina effettuata dal Presidente dell’ente partecipato dalla Regione Calabria, NERI Giuseppe).
In ordine al ruolo svolto dal BARILLA’ al servizio della cosca e sotto le direttive del reggente ARANITI Domenico “il Duca” sono numerose le conversazioni cui lo stesso interloquisce con gli altri membri della consorteria mafiosa, dimostrando piena conoscenza delle dinamiche interne e molo di spicco del “Duca”.