Le “lezioni” della Carfagna fanno sorridere tutta l’Italia

Prima o poi doveva (ri)succedere. La leggendaria Mara Carfagna, l’ex valletta e soubrette “inventata” da Berlusconi prima come politica, poi addirittura come ministro e vicepresidente della Camera dei Deputati e ancora come coordinatrice, è ritornata ministro (per la terza volta ormai…) e per giunta del Sud, prima di fare il salto della quaglia e di approdare alla combriccola di quel gran buffone di Carlo Calenda. E ormai viene sempre più spesso in Calabria – dal vivo o in collegamento poco importa – a deliziarci del suo “verbo”. Era stata a Reggio in particolare e aveva dato “lezioni”, non si capisce bene dall’alto di quale “autorità”, al governo allora in carica e anche a quello — formalmente in carica ma che sta per cedere il passo a quello della Meloni – da “grande ammucchiata” (alla bunga bunga) di oggi, affermando addirittura che soggetti come Ciccio Cannizzaro e Marco Siclari, figliocci e burattini di Peppe Scopelliti e Totò Caridi, rappresentano il “meglio” della classe dirigente. Roba da sbellicarsi dalle risate per mezzora di fila…

Poi era approdata anche a Cosenza, al congresso provinciale di Forza Italia, insieme alle sue amiche del cuore Maria Stella Gelmini (quella dei neutrini che l’ha seguita con Calenda) e Anna Maria Bernini (la plastificata, che invece è rimasta fedele a zio Silvio), e aveva “santificato” anche Mario Occhiuto, degno compare dei primi due, prima della sua ormai celeberrima richiesta di candidatura alle Europee, rispedita al mittente dal capo pappone ovvero zio Silvio. E c’era da giurare già allora che avremmo visto ancora la sua faccia plastificata e la sua boccuccia di rosa… Come volevasi dimostrare. E crede di darci lezioni non solo sui fondi del Sud (da Sorrento e più in generale dai centri inseriti in quello che è stato il suo collegio elettorale “paracadute” con il suo nuovo mentore “aria fritta” Calenba) ma persino sul Pnrr e sulla Zes di Gioia Tauro, in combutta non solo con il Cannizzaro di cui sopra ma finanche con tale Siracusano Matilde, neo compagna del parassita Occhiuto Roberto, fratello di Mario il cazzaro

Ieri abbiamo rivista la sua faccia plastificata insieme a quella da “gabbiano” (guardate che sopracciglia…) del parassita di Calabria perché ci ha annunciato il suo canto del cigno da ministro della Repubblica.

Carfagna: “L’intervento più significativo a Lamezia, verrà rinnovato il terminal delle partenze per 75 milioni”

“È dedicato agli aeroporti calabresi uno dei miei ultimi impegni come Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale: oggi con il Contratto istituzionale di Sviluppo “Volare” finanziamo interventi che renderanno più moderni, utilizzabili, attivi, gli scali di Reggio Calabria, Lamezia Terme e Crotone. Sono orgogliosa del risultato, che consentirà alla regione, fin dalla prossima stagione, di approfittare della ripresa del turismo e di presentarsi ai viaggiatori con un volto più efficiente”. Così il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, ha annunciato la sottoscrizione del CIS “Volare”, per un ammontare di investimenti pari a 215 milioni, di cui 154 milioni a valere sulle riprogrammazioni FSC 2014-2020. L’intervento più significativo è a Lamezia Terme, dove verrà totalmente rinnovato il terminal delle partenze (75 milioni). Reggio Calabria beneficerà della messa in sicurezza dell’intero scalo (25 milioni) mentre Crotone realizzerà il progetto di una base aerea per la Protezione Civile.

“Gli interventi previsti – conclude Carfagna – presentano tutti progettazioni concluse o in fase conclusiva e rivestono un carattere strategico urgente, considerata anche l’incidenza del turismo sull’economia della Calabria. Il risultato raggiunto è anche un premio alla collaborazione istituzionale, non solo con la Regione e col suo presidente Roberto Occhiuto, che ringrazio, ma anche con la Società concessionaria degli aeroporti Calabresi, l’ENAC e i cinque ministeri competenti per materia”.

Ma chi è Mara Carfagna? Per quei pochi che non lo sapessero, offriamo – gratis, per carità! – una sorta di “Bignamino”.

Sabina Guzzanti – che è una donna e non può certo essere accusata di “maschilismo – la offese con queste parole quando il Berlusca l’aveva nominata ministro delle Pari Opportunità: “Io non sono una moralista, come ci accusano di essere gli opinionisti che non hanno neanche un vocabolario. Moralista è Casini che è divorziato 3 volte, moralista è Mele, moralisti sono loro, moralisti è una parola che ha un significato e se scrivi su un giornale il significato lo devi conoscere. Io non sono moralista, non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi, ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché ti ha succhiato l’uccello! Se ne deve andare! Non la puoi mettere da nessuna parte, ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità, perché questo è uno sfregio”.

Certo, la grande Sabina forse ha esagerato ed è stata costretta a pagare a Mara Carfagna un risarcimento di 40.000 euro, come ha stabilito il tribunale civile di Roma. Ma vuoi mettere (…) la soddisfazione di averle detto tutto quello che pensavano milioni di italiani? La Carfagna, che ha fatto tutta la trafila alla Rai e nelle tivù di Silvio, con tanto di foto “scollacciate” e di flirt di un certo livello, aveva iniziato un’azione legale contro la comica televisiva che l’aveva pesantemente attaccata dal palco del “No Cav Day”, la manifestazione organizzata in piazza Navona a Roma nel luglio del 2008 per chiedere le dimissioni dell’allora capo del governo Berlusconi.

Ecco cosa scrive a proposito Nonciclopedia, uno dei “veicoli” di satira più apprezzati in tutta Italia. 

8 luglio 2008, Roma – Sabina Guzzanti dal palco di piazza Navona, dove si sono dati raduno migliaia di girotondini, dice quello che tutta Italia sa e pensa, ma che nessuno ha le palle di dire.
Durante una manifestazione di protesta contro il governo, l’autrice ed attrice romana ha fugato tutti i dubbi sulle credenziali che hanno portato la giovane Mara Carfagna, showgirl con un’esperienza politica pari a quella di un sasso, a ricoprire il ruolo di ministro per le Pari Opportunità nel governo Berlusconi IV. Infatti la Guzzanti ha descritto nei dettagli come il premier, per saggiare la sua preparazione, l’abbia sottoposta a test duri, spinosi e prolungati, sia prima di affidarle il dicastero che dopo, per continuare a verificare se essa sia all’altezza.Attesissima la replica della ministra. Il suo portavoce ha preannunciato che il Ministro interverrà appena sarà disponibile, in quanto è momentaneamente impegnata in una riunione di gabinetto in gabinetto con il premier e quindi impossibilitata a parlare (ha la bocca piena). Interviene intanto in difesa della Carfagna lo stesso Berlusconi che, inquadrato dal busto in su, afferma:

«*Col fiatone* Gli insulti di stasera fanno parte della solita campagna di odio di un’opposizione giustizialista e *piccolo gemito* ormai senza argomenti, che per screditare il capo del governo legittimamente eletto si è ridotta ad utilizzare chiacchiere da osteria. Vorrei invece confermare la mia stima *rumore di risucchi* alla signorina Carfagna, che sposerei volentieri se non fossi già sposato». 

(Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi)

Da oltreoceano, Monica Lewinski, saputo della vicenda ha rilasciato un immediato commento:

«Quello tra me e la Carfagna è sempre stato un paragone del cazzo»

In attesa dell’inevitabile massacro che si scatenerà sulla signorina Guzzanti, Nonciclopedia si rallegra per avere perso una temibile concorrente nel campo della satira.