Nicola Irto, Nino De Gaetano, Sebi Romeo e Domenico Battaglia sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati, dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria, per voto di scambio e concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso.
La notizia giunge da ambienti forensi e non è stata ancora confermata ma rischia di travolgere la vita politica regionale e di anticipare la conclusione della legislatura regionale.
I fatti riguardano le elezioni regionali del novembre 2014.
Sebi Romeo
I clan De Stefano, Tegano e Condello avrebbero diviso i loro voti essenzialmente su Sebi Romeo e Nicola Irto, con le intermediazioni di De Gaetano, che assicurava (come è poi avvenuto) sul suo ingresso in Giunta.
La ‘ndrangheta, certa della vittoria di Oliverio, avrebbe riversato i suoi voti sui due elementi del Partito Democratico.
Le indagini, che durano da mesi, coinvolgono anche Paolo Romeo e Alberto Sarra, con quest’ultimo che sta collaborando con gli inquirenti.
È probabile che la procura chieda l’emissione di provvedimenti cautelari ma, a prescindere da questo aspetto, il coinvolgimento del presidente del consiglioregionale (Nicola Irto) e del capogruppo del Pd (Sebi Romeo) significherebbe quasi certamente la fine dell’esperienza Oliverio.
Il Pd nazionale, a pochi mesi dalle elezioni politiche, non potrebbe che staccare la spina alla Giunta, imponendo le dimissioni al Governatore e ai consiglieri.
L’operazione è il naturale seguito di “Mammasantissima”, l’inchiesta che ha portato all’arresto di Paolo Romeo, Antonio Caridi e Alberto Sarra. Ma dal centrodestra adesso si passa al centrosinistra. Non resta che aspettare l’arrivo della bufera.