A Reggio Calabria il Pd era pronto a svolgere i congressi di circolo e poi quello provinciale, tant’è che lunedì 2 ottobre era prevista una riunione con il commissario della federazione, Giovanni Puccio, per discutere delle “questioni congressuali”. La riunione è stata poi annullata nella giornata di domenica 1 ottobre. Nasce da questo episodio il rinvio, sembra a dopo le elezioni politiche, dei congressi dem della Città metropolitana di Reggio Calabria. I rappresentanti eletti nelle istituzioni hanno preso atto e accettato la nuova indicazione giunta da via del Nazzareno, probabilmente su consiglio di un ministro del governo Gentiloni (indovinate chi?) che vorrebbe rinviare anche la fase congressuale per la scelta del nuovo segretario regionale del Pd. Il nodo al pettine è rappresentato dalle prossime candidature alle elezioni politiche.
Nonostante la situazione in riva allo Stretto sia meno problematica rispetto alla provincia di Cosenza, che esprime più parlamentari uscenti (Enza Bruno Bossio, Ernesto Magorno, Stefania Covello), a Reggio si dovrà scegliere per due possibili uscenti: Demetrio Battaglia (Camera dei Deputati) e Rosy Bindi (Camera dei Deputati), quest’ultima non calabrese e probabilmente non ricandidata almeno nella regione.
Resta sempre aperta l’incognita Marco Minniti, attuale ministro dell’Interno, reggino di nascita ed eletto nel collegio calabrese al Senato. Secondo fonti interne al Pd regionale occorrerà capire, almeno su Reggio Calabria, se Marco Minniti sarà confermato per la candidatura al seggio senatoriale o correrà per la Camera dei Deputati nella sua provincia di nascita. Resta anche da valutare se il partito intenderà valorizzare il ruolo della reggina Angela Marcianò, attuale componente della nuova segreteria nazionale dem.