Signor Direttore,
con riferimento alle notizie riportate dal Suo quotidiano, relative alla misura di prevenzione adottata nei confronti dei nostri assistiti signori Francesco e Demetrio Berna, ai sensi della legge sulla stampa, La invitiamo a pubblicare la seguente rettifica.
“Il signor Demetrio Berna è un intermediatore immobiliare mentre il fratello Francesco Berna è costruttore; quest’ultimo è stato, per molti anni, oggetto di sistematiche estorsioni da parte delle associazioni criminali del territorio. Le denunce dallo stesso presentate all’Autorità Giudiziaria hanno determinato numerosi arresti e condanne di esponenti di primo piano della criminalità organizzata reggina; per tale ragione i signori Berna ed i loro familiari sono tutt’ora sotto rigorosa scorta di polizia ma, nonostante gli immaginabili rischi, hanno scelto di rimanere sul territorio dove continuano ad operare anche perché la scelta di denunciare non appaia come una resa al sistema criminale.
Perciò occorre precisare la natura solo temporanea della recente sentenza di condanna del GUP per concorso esterno nelle medesime cosche denunciate (!!), che Voi, invece, rappresentate come definitiva. Essa costituisce, a nostro avviso, un paradosso sconcertante – al pari della misura di prevenzione conseguentemente adottata, anch’essa non definitiva – che un elementare senso di giustizia e di buon senso non potrà che correggere nei prossimi gradi di giudizio, riconoscendo la condotta esemplare dei signori Berna, processati e condannati mentre in quella stessa aula una nutrita scorta dello Stato ne doveva proteggere l’incolumità”.
Avv. Gian Domenico Caiazza
Avv. Emilia Vera Giurato
Avv. Francesco Albanese