Reggio. Piazza del Popolo, Pazzano: “Il mercato non può essere spostato né soppresso senza un atto del Consiglio”

REGGIO – Il consigliere comunale di opposizione Saverio Pazzano, con un post su Facebook interviene sulla vicenda che interessa il mercato in piazza del Popolo e, in particolare, si concentra su alcuni dettagli poco chiari riscontrati all’interno della delibera dello scorso 13 gennaio della giunta comunale, atto con il quale, l’amministrazione stabiliva la sospensione dell’attività mercatale sino a giungo.

dalla pagina FB di Saverio Pazzano 

INIZIO DI UN RAGIONAMENTO

Il mercato NON può essere spostato né soppresso senza un atto del consiglio comunale! Almeno: l’ho trovato tra le pieghe della Delibera di Giunta. Ecco perché è solo sospeso.
Ma che significa precisamente piazza per eventi? Ogni piazza si presta ad eventi, a spazio culturale pubblico, perché è spazio di luogo e socialità. NON AREA PARCHEGGIO.
Poniamo, per iperbole, che a Piazza del Popolo si tengano 100 eventi all’anno. Che succede negli altri 265 giorni?

Vogliamo con una generosità estrema dire che si terranno 200 eventi all’anno? Che succede negli altri 165 giorni? Parcheggio? No, No e NO!
Perché sono quei 165 giorni lo spazio dell’ordinario in cui una città si misura con sé stessa, in cui il corpo città ci dice la sua forma del quotidiano.

Sintetizzo quanto già espresso in commissione e quanto approfondirò nei prossimi giorni:
1. Non esiste che la Piazza diventi strutturalmente parcheggio! Può essere un fatto episodico e contingentato, non strutturale. Piazza del Popolo NON è un’area di servizio del centro che va da Piazza De Nava a Piazza Duomo. Piazza del Popolo è storicamente uno spazio di socialità, di attività varie e diversificate che non posso qui esporre per brevità. Il mercato è una di esse. Gli eventi sono episodi di politiche culturali sociali e culturali più complesse, non costituiscono il quotidiano di una città.
2. Lasciamo perdere i paragoni con Piazza De Nava, perché sono vicende storicamente e urbanisticamente molto diverse. Parliamo per Piazza del Popolo di restauro conservativo, perché anche la spazialità -non solo gli elementi monumentali- ha una sua storia, una dimensione da tutelare. Quindi non vendiamo operazioni di restyling…
3. Il mercato ha una sua storia. Può essere ripensato in forme diverse. Non può essere né soppresso né spostato senza un atto del consiglio comunale: è scritto nei documenti citati e posti a fondamento della Delibera di Giunta che dispone la sospensione.
Questo significa che una riflessione oltre che possibile è obbligatoria! Su questo mi impegnerò perché la riflessione, prima della decisione del consiglio, sia vera e approfondita. Sono fiducioso che dei margini ci siano. Devono esserci. Porterò con La Strada documenti, argomenti, contenuti.

4. Basta con la questione “meglio del degrado piuttosto un parcheggio”. Perché il basta che sia meglio non aiuta a ri-pensare la città. Tra il degrado, l’illegalità e il decoro ci sono molte azioni che possiamo mettere in campo.
5. Off topic: C’è un’economia di sussistenza, un’economia “di margine” che non va allontanata dalla città, quasi confinata fuori dalle mura della città. Ma che va compresa e inserita in una dimensione di decoro e legalità. Che il centrosinistra abbandoni questi temi è uno dei motivi per cui la destra cresce tra le fasce povere e popolari.
Partiamo da qui per ragionare, per confrontarci, per discutere.