I magistrati antimafia reggini hanno anche prospettato l’esame di alcuni pentiti che hanno collaborato nell’operazione “Rinascita-Scott”
Il Tribunale collegiale di Reggio Calabria, presieduto dalla giudice Silvia Capone, ha deciso di non ascoltare in aula, nell’ambito del processo “Gotha”, ma di acquisire i verbali delle dichiarazioni rese tra gli anni novanta e duemila dei collaboratori di giustizia Giacomo Ubaldo Lauro e Filippo Barreca. Dunque, è stata accolta la richiesta del Pubblico ministero Giuseppe Lombardo. Inoltre, nell’udienza di ieri all’interno dell’Aula Bunker del Tribunale di Reggio Calabria, le parti in causa hanno preso atto della documentazione medica che ha attestato l’impossibilità a testimoniare, sotto qualsiasi forma, dell’ex terrorista e militante neo fascista, attivo negli anni di piombo, Pier Luigi Concutelli (76 anni).
Sembrerebbero essere a rischio anche le testimonianze dei collaboratori di giustizia, Gioacchino Pennino e Leonardo Messina che allo stato odierno sono ancora irreperibili, come accertato dagli stessi investigatori anche in altri processi. Ma comunque la difesa ha chiesto un’ulteriore tentativo, con ricerche adeguate e metodi più specifici, per localizzarli e convocarli.
La lunga lista dei collaboratori da ascoltare da parte dell’accusa è ancora in fase di definizione. Il pool antimafia dei magistrati reggini, che lavora al processo “Gotha”, ha fatto sapere e prospettato la citazione di nuovi altri tre o forse quattro pentiti del vibonese e catanzarese, che hanno collaborato nell’operazione “Rinascita-Scott”. L’inchiesta della Dda di Catanzaro ha portato alla luce, oltre ai collegamenti “diretti” della cosca Mancuso con esponenti della massoneria, anche legami e strategie criminali condivise tra esponenti di vertice della ‘Ndrangheta reggina e quella di Vibo Valencia.
Fonte: Antimafia Duemila (http://www.antimafiaduemila.com/)