Reggio. Scuole inagibili, a Catona il sit-in di famiglie e studenti contro i turni pomeridiani

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today (https://www.reggiotoday.it/cronaca/scuole-catona-protesta-genitori-studenti-turni-pomeridiani.html)

Una manifestazione pacifica ma con l’obiettivo di rendere visibile la comunità scolastica che dopo quasi un mese dall’inizio delle attività didattiche non ha ancora una sede. Il comitato spontaneo di genitori della scuola media di Catona ha organizzato oggi pomeriggio un raduno estemporaneo fuori dal plesso del distaccamento, uno degli istituti comunali chiusi per inagibilità.

Ad oggi quella di Catona resta l’unica situazione irrisolta nel piano di trasferimenti dell’amministrazione. I genitori si erano inizialmente riuniti in assemblea presso i locali dell’associazione Nuova Solidarietà di Salice per fare il punto sul perdurante stallo attorno alla disponibilità dell’ex Ciapi. Famiglie e studenti stanno vivendo il disagio dei turni pomeridiani nella sede centrale della scuola primaria: trascorse tre settimane il sacrificio richiesto è ai limiti della sopportazione, soprattutto perché non si sa fino a quanto andrà avanti questo orario di emergenza.

Tutto dipende dalla pubblicazione della delibera approvata dalla giunta regionale, con la quale è stato concesso al Comune l’utilizzo dei locali dell’immobile di proprietà della Regione, finalizzato ad ospitare le classi della media di Catona. La notizia, comunicata ai genitori dalla prefetta Vaccaro, che li aveva ricevuti il 7 ottobre, aveva acceso la speranza di vedere presto fruibili gli spazi del Ciapi, ma dopo una settimana sembra che l’amministrazione comunale non abbia ancora ricevuto l’atto, che deve essere firmato, protocollato e pubblicato in albo. Eppure i contenuti della delibera sono stati divulgati e nell’atto si indicherebbe ovviamente anche la durata della concessione del Ciapi (oltre il termine delle lezioni e fino a tutto agosto, dunque un anno scolastico esatto).
Famiglie durante la protesta
Famiglie durante la protesta

Ancora una volta la burocrazia penalizza l’interesse collettivo e i genitori lo sottolineano senza fare sconti alle istituzioni. “Continueremo a far sentire la nostra voce – affermano – e il nostro rammarico di fronte alla constatazione che i diritti essenziali dei cittadini occupano, nella graduatoria degli interessi di chi è preposto al governo degli stessi, un posto che non è quello atteso”. All’assemblea erano stati invitati (ma non si sono visti) i rappresentanti degli enti coinvolti nella gestione della vicenda, cioè Regione, Comune e Città metropolitana, chiamati a spiegare perché la delibera non è stata ancora formalizzata con la pubblicazione. Un passaggio preliminare con effetto autorizzativo, in assenza del quale – ha fatto sapere l’assessora comunale Anna Briante – il Comune non potrà entrare in possesso dei locali per effettuare i piccoli ma necessari lavori di adeguamento e poi il trasloco effettivo della scuola, contestualmente al quale dovrà avvenire anche quello dei mediatori linguistici che occupano il Ciapi in comodato d’uso.

Alla riunione non ha partecipato nessun esponente politico e le numerose famiglie hanno deciso di organizzare un sit in per dare forza alla loro denuncia e renderla visibile alla comunità. Davanti alla scuola vuota e con i cancelli chiusi della sede distaccata, emblema del drammatico panorama di edilizia scolastica non a norma dell’intera Calabria, i ragazzi della media si sono riuniti manifestando tutta la stanchezza per le lezioni pomeridiane. Lunedì si aprirà l’ennesima settimana scolastica con questa turnazione nel plesso adiacente a quello inagibile: qui gli studenti hanno esposto cartelloni di protesta per chiedere di tornare sui banchi di mattina, ritrovando l’andamento ordinario della didattica e il diritto di svolgere attività sportive, culturali e ricreative. A sostenere la mobilitazione c’erano anche alcuni docenti e un gruppo di scout.
Gli striscioni degli studenti
Gli striscioni degli studenti

I genitori sono stremati dalle difficoltà logistica delle lezioni pomeridiane dei figli, ma con questa iniziativa hanno voluto mettere in primo piano quello che stanno vivendo i giovani allievi. “I bambini – dicono – cominciano a perdere il senso dell’attività scolastica vissuta secondo ritmi normali. La Calabria, fanalino di coda per la qualità degli edifici scolastici e testa alle classifiche per tasso di emigrazione dei giovani, si segnala ancora una volta per essere regione amaramente sorda alle esigenze dei cittadini più fragili, più deboli, quelli che vanno formati con cura e con attenzione, il nostro futuro”.

Quella di oggi potrebbe essere la prima di altre azioni pubbliche finalizzate a protestare davanti alle sedi istituzionali competenti, un’intenzione già espressa dalle famiglie. La richiesta legittima dei genitori, che sono stati sempre collaborativi, è di avere risposte precise su tempi e rispetto degli impegni. “Ci ritroviamo a fare i conti con l’inizio di una nuova settimana segnata da un’incognita”, spiegano. Da sette giorni le istituzioni che dovrebbero rassicurarli sono silenziose, lasciando in una totale incertezza quello che accadrà.